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Venerdì 17 Aprile 2009
"TROPPE CASE SONO CROLLATE"
I GIUDICI: DISASTRO E OMICIDIO
Il procuratore di L'Aquila ha aperto un fascicolo per accertare le responsabilità dei crolli delle abitazioni e dei palazzi in seguito al terremoto. I reati ipotizzati sono ancora quelli di disastro colposo e omicidio colposo, ma il procuratore capo Alfredo Rossini non eslcude di poter procedere in futuro per dolo.
Quello abitato dalla Famiglia Cora è ormai tristemente noto: via XX Settembre 79. Sette morti. Il palazzo è venuto giù tutto. Ora l'avvocato spiega che i lavori di realizzazione di un centro direzionale e di due garage sotterranei potrebbero aver minato la stabilità dell'edificio. ´Quando lavoravano con le ruspe tremava tuttoª, ha detto. E lo stesso ha ripetuto un suo collega che aveva l'ufficio al terzo piano, sotto l'abitazione di Cora.
"Quando scavavano - ha ripetuto Cora - tremava tutto lo stabile. Allora andavamo dai responsabili della ditta per dire che stavano modificando la morfologia dei luoghi e che questo avrebbe potuto minare la staticità del palazzo. Loro rispondevano che avevano le concessioni e che i lavori erano conformi al progetto approvatoª. Alla fine, però, quell'edificio è crollato. Tutto è cominciato, ha raccontato Cora ai carabinieri, quando sono cominciati i lavori di smantellamento di un vecchio pastificio per realizzare un centro direzionale e dei garage sotto terra: ´con le ruspe hanno scardinato i solai del primo e del secondo piano e scaraventavano giù interi blocchi di cemento provocando delle vibrazioni che facevano tremare ogni cosa".
Visto che da parte della ditta si rispondeva che tutto era in regola, ´ci siamo rivolti anche alla Sovrintendenza ai Beni culturali perchè c'era un muretto antico che faceva parte del pastificio Zaffiri, un reperto di archeologia industriale che andava salvaguardatoª. Ma anche in questo caso i lavori non sono stati fermati. ´Non so quale sia il nesso di causalità -dice ora Cora - ma quell'intervento è stato ardito".
A deporre sulle stesse circostanze è stato chiamato anche l'avvocato Aleandro Equizi, che aveva lo studio al terzo piano, sotto a quello in cui abitavano Cora e famiglia. Equizi, ha confermato che quando erano in corso lavori con le ruspe le vibrazioni erano "molto forti e facevano tremare tutto il palazzo". "A volte - ha aggiunto - siamo scesi a parlare con gli operai dicendo che la cosa era insostenibile e che questo poteva compromettere la stabilità del palazzo, ma i lavori non si sono fermati".
Tra gli altri testimoni sentiti, anche un tecnico che ha fatto una perizia per il contestato ospedale San Salvatore dell'Aquila, gravemente lesionato dal terremoto: il tecnico, un architetto, avrebbe riferito di aver fatto a suo tempo una perizia su un lotto dell'ospedale durante la quale sarebbero emerse alcune irregolarità. Le ha segnalate, ma non sarebbero stati apportati dei correttivi.
Infine, è stata la volta di Carmela Tomassetti, la ragazza che se ne era andata dalla casa dello Studente una settimana prima del sisma dopo aver lanciato l'allarme, a suo dire inascoltato, sulla pericolosità dello stabile. La sua è stata una lunga deposizione, al termine della quale è intervenuto anche il sostituto procuratore Fabio Picuti, uno dei magistrati che conduce l'inchiesta.
I reati ipotizzati sono ancora quelli di disastro colposo e omicidio colposo, ma il procuratore capo Alfredo Rossini non eslcude di poter procedere in futuro per dolo. "Dobbiamo vedere se qualche manina per motivi colposi o anche dolosi ha contribuito a cagionare queste mortiª, ha spiegato. ´Se uno ha sbagliato - ha detto - allora il reato è colposo, ma se uno ha rubato e nei pilastri non ha messo il ferro, allora il delitto diventa doloso".
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