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Lunedì 22 Aprile 2013
Ragazza muore a 23 anni
per un tatuaggio
Fatale uno shock settico. Sarà l'autospia a chiarire la dinamica. Sequestrate le cartelle cliniche
Sarà solo l'autopsia, prevista per i prossimi giorni, a chiarire se Federica, 23 anni, è morta per uno shock settico dovuto a un tatuaggio fatto giovedì scorso in un centro specializzato di Milano. A far luce sulla tragica vicenda è Vittoria Mazza, il pm milanese di turno ieri che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e che ha disposto gli esami autoptici.
Da quanto si è saputo, il pm, tra gli atti di indagine, ha chiesto anche le cartelle cliniche della ragazza al San Giuseppe e al Policlinico, i due ospedali dove è stata ricoverata. Inoltre ha incaricato i Nas di compiere un sopralluogo nel centro dove è stato effettuato il tatuaggio e dove non sarebbe stata rilevata alcuna irregolarità di tipo igienico-sanitario.
Secondo la ricostruzione, la giovane morta nella notte tra venerdì e sabato nel reparto di rianimazione del Policlinico per un «gravissimo choc infettivo», un giorno prima, giovedì, si fa tatuare un nuovo disegno sul corpo. Già di sera, però, stava male e la mattina dopo un'amica, vedendo che peggiorava, dà l'allarme e chiama l'ambulanza. Federica viene immediatamente portata al San Giuseppe, ma il suo stato si aggrava a tal punto (una improvvisa emorragia inarrestabile) da essere trasferita nella terapia intensiva dell'ospedale di via Sforza dove arriva in condizioni disperate. Da parecchie ore ha perso conoscenza e, nonostante i tentativi di salvarla, non ce la fa. Verso l'una e mezza di notte muore. I medici del Policlinico però, vista la giovane età e visto il nuovo tatuaggio fatto poche ore prima, decidono di segnalare il caso alla Procura per capire cosa abbia determinato quell'infezione letale.
E poiché al momento il centro di tatuaggi risulta avere le carte in regola sotto il profilo igienico-sanitario, i sospetti riguardano il prodotto usato, l'inchiostro, e prima di tutto se la giovane sia stata allergica ad esso.
In secondo luogo, questa è un'altra ipotesi, si sta cercando di appurare a quali esami Federica sia stata sottoposta al San Giuseppe: qualora sia stato eseguito un accertamento diagnostico con anche l'uso di mezzi di contrasto gli inquirenti intendono verificare se la giovane sia stata allergica ad essi. Sono interrogativi, però, a cui risponderà solo l'autopsia che si dovrebbe tenere tra due o tre giorni, cioè dopo che le cartelle cliniche della ragazza e i verbali dei parenti sentiti come testimoni saranno sul tavolo del pm.
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