Rapinato dai falsi finanzieri
In tre finiscono in cella

Mariano, commerciante derubato la mattina dello scorso Natale con la scusa di una perquisizione. I carabinieri: presi i responsabili

È stata un’impronta digitale trovata su una porta a costare l’arresto di tre persone che, secondo i carabinieri della compagnia di Cantù, sarebbero responsabili di una rapina compiuta la mattina dello scorso Natale a Mariano.

In cella sono finiti tre uomini, tutti italiani residenti tra il Milanese, la provincia di Pavia e la Brianza monzese. Sono accusati di essersi finti finanzieri per poter entrare nella villetta di un commerciante, a Mariano Comense, con la scusa di una perquisizione. Una finta perquisizione messa a segno la mattina del Natale dello scorso anno che si era conclusa con la rapina di vari oggetti in oro e di diversi orologi. I carabinieri, nel corso di un anno di indagine, sono convinti di aver identificato i responsabili, partendo dai risultati del sopralluogo compiuto dai rilievi della scientifica. L’impronta digitale trovata in una stanza, infatti, sarebbe riconducibile a quella di un 43enne del Pavese, già coinvolto in altre operazioni di polizia. Proprio partendo da lui gli inquirenti sarebbero poi riusciti a ricostruire la rete dei complici.

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