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Sabato 14 Maggio 2011
Ratti prende la rincorsa
e ora assume dipendenti
Crescita significativa dei ricavi (+18,8%) rispetto al primo trimestre 2010, una posizione finanziaria che si rafforza e dodici nuove assunzioni da inizio anno, tutte concentrate nell'area commerciale e di sviluppo di prodotto
A dirlo la trimestrale del Gruppo Ratti approvata ieri dal consiglio di amministrazione presieduto da Donatella Ratti. «Risultati - sottolinea l'amministratore delegato Sergio Tamborini in partenza per l'India - ottenuti mantenendo tutta la produzione in Italia». Ripresa agganciata? «In generale per il tessile questo è un anno di recupero rispetto ai fatturati del 2010 e al periodo di crisi del 2008.2009 - spiega Tamborini - Anche noi siamo in questa scia». Restano le incognite legate alle turbolenze internazionali e alle oscillazioni del prezzo delle materie prime. Da qui l'obiettivo dichiarato secondo il modello Marzotto consolidato da tempo per la lana e il lino, di affrancare Ratti dalla dipendenza degli "umori" dei fornitori di seta. Forte del peso contrattuale del gruppo di Valdagno, Ratti ha avviato contatti diretti con i primari produttori, soprattutto cinesi.
Gli incrementi di fatturato, si legge nella relazione, si sono realizzati in tutte le aree. Core business del gruppo, resta il settore donna, in crescita tuttavia del 24,7% la produzione di prodotto finito. Ancora marginale il tessuto d'arredamento (il 5% del fatturato) ma nei piani a breve, già annunciati dall'ad in occasione del salone del mobile, il potenziamento di quest'area che risponde più di altre alle logiche di integrazione con il Gruppo Marzotto.
Previsti una serie di investimenti, circa tre milioni, sullo stabilimento di Guanzate per il rinnovamento dei macchinari. Anche questo un segnale di rinnovato ottimismo. «L'obiettivo è destinare ogni anno una quota di investimenti pari a quella degli ammortamenti, regola che dovrebbe valere per tutte le aziende sane. E oggi Ratti lo è come dimostrano i conti della trimestrale» conclude Tamborini
A fine maggio previsto anche l'avvio della produzione dello stabilimento in Romania (una trentina di occupati) che Ratti, prima dell'arrivo di Marzotto, aveva pensato di vendere.
Elvira Conca
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