Si sa soltanto che 20 volontari ,tra cui donne che si si tramandano la ricetta oralmente, hanno impastato 120 chili di carni varie per il ripieno, mille uova e 100 chili di farina per preparare i ravioli che saranno serviti con burro e salvia e abbondante formaggio.
«L'impasto è frutto di un preciso dosaggio tra i vari ingredienti, quasi fossimo con il bilancino dei farmacisti» precisa Armando Forlani portavoce del gruppo organizzatore della sagra del raviolo di Covo. Che ricorda come la tradizione dei ravioli nostrani di Covo sia tenuta in vita dalla cooperativa 25 aprile , da un paio di locali e da alcuni panifici del paese contro le 10 trattorie degli anni 50/60.
Quattro le date per la degustazione dei ravioli :sabato 9, domenica 10, lunedì 11 e sabato 16 ottobre dalle ore 19 mentre domenica 17 ottobre il salone in via dei Caduti a Covo sarà aperto alle 12, ora di pranzo. Insieme ai ravioli nostrani il menù della sagra di Covo propone anche salumi locali, arrosti e bolliti caserecci, porchetta, lingua salmistrata, cotechini, carne di vitello, formaggio di alpeggio e delle malghe bergamaschi , vini orobici, piemontesi, veneti e piacentini.
La prenotazione è obbligatoria per non correre il rischio di non trovare posto e per consentire agli organizzatori un'adeguata accoglienza.Nessun problema in caso di pioggia perché i ravioli e il resto verranno serviti in un salone al chiuso.
Per prenotare: 0363-93644 e 335-5292989.
Il costo medio del pranzo è di 18 euro.
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