Società e Costume
Mercoledì 09 Giugno 2010
Rc auto, lo scandalo delle tariffe
Perché le polizze sono le più alte
Compagnie assicurative sotto accusa dalla Vigilanza per le tariffe rc auto fra le più alte d'Europa. L'Isvap non condivide le spiegazioni. I motivi dei premi alle stelle
Polizze auto sotto accusa in Italia: fra le più care d'Europa e rincari nell'ordine delle due-tre volte. A "sparare" sulle compagnie è l'autorità di vigilanza, l'Isvap.
In Italia il premio medio dell'Rc auto "è praticamente doppio che in Germania, Francia e Spagna (407 euro contro rispettivamente 222, 172 e 229)" ha detto il presidente dell'Isvap, Giancarlo Giannini, nella relazione annuale.
"L'andamento degli indici dei prezzi delle assicurazioni dei mezzi di trasporto per il periodo 2002-2009 - aggiunge - mostra per l'Italia un incremento cumulato del 17,9% contro il 7,1% della media europea".
Perché i prezzi più alti?
I prezzi Rc auto sono alti in Italia "perchè i costi sopportati dalle imprese di assicurazione sono abnormi, i più alti d'Europa".
A sostenerlo è l'Ania, che raggruppa le compagnie. L'anomalia italiana, sottolinea l'associazione, è dimostrata dal confronto con la Francia dove la frequenza dei sinistri è del 4,4%, la metà di quella italiana. Il numero dei feriti è inferiore ai 200mila, un quinto di quelli italiani. Nel 2009, ricorda l'Ania, le imprese di assicurazione hanno speso 14,9 miliardi per rimborsare i sinistri, ossia 343 euro ad assicurato. "Si tratta del valore più elevato in Europa", osserva l'Ania, precisando che il valore corrispondente per la germania è di 223 euro e per la Francia di 163 euro.
Ania: troppi incidenti, è un'anomalia
La frequenza dei sinistri in Italia (pari all'8,6% nel 2009), prosegue l'Ania, è del tutto fuori linea nel confronto europeo e assolutamente anomalo è il numero dei feriti risarciti dalle imprese di assicurazione (oltre 1 milione di persone). "L'anomalia italiana - sottolinea - è dimostrata anche dal confronto con la Francia, un paese a cui veniamo usualmente paragonati in quanto i premi di assicurazione sono più bassi dei nostri, pur essendo simile a noi il numero di macchine circolanti, l'impianto normativo, il sistema giuridico e lo sviluppo economico. Ebbene, in Francia la frequenza dei sinistri è del 4,4%, la metà di quella italiana. Il numero dei feriti è inferiore ai 200.000, un quinto di quelli italiani.
Una differenza di tale portata - dice l'Ania - non è spiegabile con la migliore qualità delle strade o con la maggiore prudenza dei guidatori francesi. Infatti, le statistiche indicano che in Francia sono morte per incidenti stradali 4.275 persone nel 2008, un valore di poco inferiore al nostro (4.731)".
I 5 motivi delle tariffe alte
Secondo l'associazione, sono stanzialmente cinque le "ragioni di fondo delle anomalie italiane":
1) una legislazione che permette di considerare permanenti microinvalidità che in tutta Europa non sono considerate tali;
2)un praticato della giustizia benevolente verso un uso improprio dell'assicurazione, che finisce con l'avere la funzione di un ingiustificato ammortizzatore sociale;
3)un inadeguato contrasto delle frodi e delle speculazioni che sono sempre più diffuse;
4) norme sbagliate e distorsive che impediscono il corretto funzionamento del mercato;
5)inspiegabili ritardi nell'attuazione della normativa prevista dal Codice delle assicurazioni per la valutazione dei sinistri più gravi.
"Nessuna giustificazione"
Il raffronto con la Francia, spiega Giannini, mostra che "in questo paese il 'combined ratio' del 2008 è di oltre il 119%, a fronte del 108% registrato nel 2009 in Italia, che sta motivando tutto il rialzo delle tariffe nazionali. Io ne traggo una considerazione, e cioè che questo premio così ridotto in Francia lo è anche in presenza di un rapporto elevato fra sinistri e premi".
In pratica, dice, i francesi hanno un premio che è la metà di quello italiano perchè usano il basso prezzo Rc auto per entrare negli altri mercati e vendere altri prodotti danni, mentre "in Italia sono due fenomeni nettamente separati: non c'è niente quindi - conclude - che giustifichi un premio doppio. E' un processo che non può continuare, va invertito".
E ora stop agli aumenti
L'Isvap dunque dice basta agli aumenti delle tariffe per la Rc auto. "La valutazione dell'Autorità - ha detto Giannini - sugli aumenti tariffari è nota e non può che essere ribadita: non è la risposta corretta, è solo la leva più immediata e a più rapido effetto in un mercato in cui il cittadino è obbligato ad assicurarsi"
"Rincari ingiustificati: indagheremo"
Nel 2009, ha spiegato Giannini, il buon andamento della gestione finanziaria ha consentito di contenere in meno di 100 milioni le perdite del comparto, ma alle difficoltà le imprese hanno reagito azionando la leva degli aumenti tariffari.
Nel periodo tra aprile 2009 e aprile 2010 sono aumentate a due cifre le tariffe medie ponderate per tutte le tipologie di assicurati. E in alcune zone del Sud sono stati rilevati, in particolare per giovani e neopatentati, livelli di premi estremamente elevati, anche oltre 7mila euro per assicurare un'auto di media cilindrata.
Per questo, l'Isvap "ha aperto una indagine per verificare se tali livelli siano giustificati sul piano tecnico o non integrino piuttosto la fattispecie dell'elusione dell'obbligo a contrarre, cui per legge le imprese sono tenute".
Inefficienze delle compagnie
L'indagine dell'Isvap sulla gestione dei sinistri da parte delle imprese, ha spiegato Giannini, conferma l'esistenza di "diffuse inefficienze" cui bisogna porre rimedio. Nell'ultimo quinquennio la presenza degli uffici di liquidazione dei sinistri sul territorio è diminuita del 30%, il rapporto tra reclami e sinistri è peggiorato del 77%, l'importo delle sanzioni è cresciuto del 40%, il rapporto sinistri per dipendente continua a evidenziare valori quasi doppi rispetto alla media nazionale nelle regioni del Mezzogiorno, dove "maggiore dovrebbe essere il presidio". Sul piano più generale, "le imprese finora si sono orientate verso politiche di rinvio degli investimenti necessari".
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