Musica
Domenica 23 Settembre 2012
Reggio Emilia si candida
come Woodstock italiana
Il giorno dopo "Italia Loves Emilia", il concerto-evento che ha portato sul palco gigante alle porte di Reggio Emilia tredici big della canzone italiana (Renato Zero, Ligabue, Zucchero, Elisa, Jovanotti, Biagio Antonacci, Giorgia tanto per citare alcuni nomi), Reggio Emilia si risveglia con una nuova vocazione: diventare la capitale dei grandi concerti in Italia, una Woodstock
Il giorno dopo "Italia Loves Emilia", il concerto-evento che ha portato sul palco gigante alle porte di Reggio Emilia tredici big della canzone italiana (Renato Zero, Ligabue, Zucchero, Elisa, Jovanotti, Biagio Antonacci, Giorgia tanto per citare alcuni nomi), Reggio Emilia si risveglia con una nuova vocazione: diventare la capitale dei grandi concerti in Italia, una Woodstock.
A spiegarlo è il questore vicario di Reggio, Cesare Capocasa, che in una conferenza stampa ha fatto il bilancio del concerto e degli interventi delle forze che ha coordinato: trecento uomini fra poliziotti, carabinieri, agenti Polfer e Polstrada. Centocinquantamila il numero degli abitanti di Reggio Emilia, che quindi per alcune ore si è raddoppiata. «Ci siamo trovati con una città nella città», ha commentato Capocasa.
Eppure la viabilità ha retto, anche se con disagi soprattutto nel momento clou dell'arrivo degli spettatori, nel pomeriggio di sabato, e al momento del deflusso, dopo la mezzanotte.
Il momento più critico, ha spiegato Capocasa, è stato verso le due della notte fra sabato e domenica, quando la polizia ha dovuto bloccare per circa mezz'ora la tangenziale perchè molti spettatori cercavano di attraversarla a piedi per raggiungere le auto parcheggiate. Sulla vicina autostrada A1, invece, le code si sono registrate nel pomeriggio di sabato, con un picco di 9 km di coda da Reggio verso Nord e qualche km in meno al sud.
Ha funzionato anche la macchina sanitaria: la direzione dell'ospedale cittadino Santa Maria Nuova ha dispiegato nel Campovolo sabato 450 operatori costituendo 5 punti sanitari per le emergenze che hanno prestato aiuto per malori o problemi lievi a 500 spettatori. Solo 23 persone sono state trasportate in ospedale e solo tre per traumi dovuti a banali contusioni e infortuni (nessuna di origine violenta). Unico neo gli insetti e in particolare gli imenotteri come api e vespe, ha spiegato il direttore sanitario Giorgio Mazzi. "Abbiamo avuto centinaia e centinaia di richieste di aiuto per punture di imenotteri, soprattutto nella serata", ha detto il medico.
Il Campovolo di Reggio Emilia è una vasta aera verde alle porte nord della città, non lontano dall'A1 e dalla stazione dell'Alta velocità in costruzione. Dopo il concerto degli U2 nel '97, è stato il luogo prescelto da Luciano Ligabue (originario di Correggio ora residente a Reggio) per i concerti Campovolo 1.0 e Campovolo 2.0, tenuto nel luglio 2011. Proprio l'esperienza di questi eventi ha aiutato le forze dell'ordine e l'amministrazione comunale a prepararsi all'impatto di Italia Loves Emilia. Ad esempio il Comune ha vietato con un'ordinanza la presenza di ambulanti nelle vie limitrofe al Campovolo: nel 2011 i furgoni degli ambulanti avevano ostacolato il deflusso del 120mila spettatori. Quest'anno, gli spettatori erano 30mila in più e sono usciti senza problemi dall'area. Anche perchè l'uscita, sempre sulla base dell'esperienza, è stata allargata: non più solo 30 metri, ma 120 metri.
Secondo il questore vicario, però, anche il pubblico deve adeguarsi a questi eventi, cercando di raggiungere il luogo del concerto al mattino, non nel pomeriggio. "Anche chi arriva da Parma o da Modena non può pensare di partire due ore prima per concerti del genere", ha sottolineato. Nel 2011, infatti, a metà mattinata erano già entrati nel Campovolo circa 25mila spettatori; quest'anno alle 11 di sabato erano meno di diecimila. L'afflusso si è concentrato nel pomeriggio, soprattutto nelle ore precedenti l'inizio (Zucchero ha attaccato la prima canzone alle otto di sera). Nonostante i disagi del traffico, la macchina organizzativa ha retto bene tanto che l'amministrazione comunale reggiana sta pensando a come far convivere il piccolo aeroporto attualmente del Campovolo con la vocazione di arena di questa parte di Reggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA