Resort di lusso sold out. I nuovi ospiti sul Ceresio da India e Medio Oriente

Stagione super anche per l’Aria Retreat&Spa a Porlezza. Apertura fino a gennaio per fidelizzare il personale

Thailandesi, indiani, arabi, israeliani sul Ceresio per trascorrere le vacanze e l’estate 2022 fa il tutto esaurito.

Secondo gli studi della società Altagamma, il turismo di lusso è una nicchia importante: 230miliardi di euro, pari al 13% del Pil, di cui 25miliardi legati al mercato dell’alta gamma, un giro d’affari che può crescere fino a 60/100 miliardi. A tutto ciò si aggiunge un altro dato: il turista che alloggia in strutture cinque stelle spende oltre nove volte più della media.

Una tendenza confermata anche da Eva Schwenn del Parco San Marco e dell’Aria Retreat&Spa di Porlezza dove la sorpresa, semmai, sono stati gli arrivi significativi da Paesi in passato considerati mercati secondari nel settore turistico. «L’estate è andata benissimo, oltre ogni aspettativa – esordisce Eva Schwenn –, potrei dire occupazione totale per i mesi di luglio e agosto, ma anche settembre e ottobre fanno prevedere dei buoni risultati. Oltre agli ospiti europei, quindi tedeschi, svizzeri, inglesi e italiani, siamo cresciuti moltissimo su mercati fino a pochi anni fa sconosciuti per le nostre aree e abbiamo avuto molti clienti dalla Thailandia, dall’India, dai Paesi Arabi, da Israele e dagli Stati Uniti. Proprio loro hanno scelto come destinazione il Ceresio per poi muoversi verso il Lago di Como. Soggiorni di settimane proprio per ammirare le bellezze del territorio».

Aria Retreat & Spa è il progetto dedicato al lusso realizzato a Porlezza e immerso in un parco subtropicale di 35mila metri quadrati, un bosco di 200mila metri quadrati con una vista sul lago, 15 suite (alcune con giardino esclusivo), il centro benessere. Un progetto architettonico a basso impatto ambientale che ben si integra con il territori.

Tornando all’analisi dello studio Altagamma, la spesa dei turisti internazionali vale 7miliardi per il soggiorno a cui si aggiungono 25miliardi di euro in consumi diretti. I vacanzieri del lusso spendono 2miliardi in ristorazione e 14miliardi in visite, escursioni e shopping.

Considerando anche l’indotto, i ricchi che soggiornano in Italia, arrivano a sborsare 60miliardi, vale a dire quasi un quarto del totale generato dal settore e al 3% del Pil.

«Vogliamo offrire ai nostri ospiti – continua Eva Schwenn – un servizio di prim’ordine, tutto personalizzato, proprio con l’obiettivo di rispondere alle singole esigenze. Nella nostra struttura l’offerta è molto ampia, è possibile praticare ogni genere di sport sia in montagna che d’acqua, abbiamo un attracco per i motoscafi, piscine per la famiglia, ma anche only adults. In genere i soggiorni vanno da un minimo di 3 o 4 giorni a settimane intere. Nei giorni scorsi un ucraino aveva prenotato per poche notti avendo altri programmi. Si è così appassionato alla nostra struttura che ha chiesto di tornare. Ogni anno scegliamo di rimanere aperti oltre il periodo estivo e in genere chiudiamo i primi giorni di gennaio. Una scelta dettata dal buon senso per riuscire a mantenere il personale che, nel corso degli anni, abbiamo fidelizzato».

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