Ricorsi contro le multe
Il bollo aumenta del 16%

Opporsi ad una multa ritenuta ingiusta sarà sempre più costoso. Il bollo avrà un aumento del 16%

Opporsi ad una multa ritenuta ingiusta sarà sempre più costoso, dal 25 giugno di quest’anno i ricorrenti devono versare 43 euro di contributo unificato anziché i 37 euro a cui erano abituati. È quanto prevede il decreto Renzi-Madia sulla pubblica amministrazione. L’art. 53 del dl 90/2014, infatti modifica il dpr 30 maggio 2002 alzando il contributo unificato di circa il 16% per tutti gli scaglioni, così il costo del ricorso sale a 43 euro per le cause di valore inferiore ai 1.100 euro, a 98 euro (anziché 85) per quelle superiori ai 1.100 euro, a 237 euro (anziché 206) per quelle superiori a 5.200 euro e così via fino a 1.686 euro (anziché 1.466) per i processi di valore superiore a 520.000 euro.

Il risultato di queste «Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari» rischia di essere quello di disincentivare i ricorsi, soprattutto per le multe con importo relativamente basso. L’effetto combinato dell’aumento del contributo unificato e dello sconto sulle multe previsto dal «decreto Fare» è micidiale.

Lo scorso anno infatti il governo Letta aveva previsto uno sconto del 30% sulle multe non contestate e pagate entro 5 giorni. Così una sosta vietata sui marciapiedi, se pagata immediatamente, è passata da 84 euro a 58,80 euro e un eccesso di velocità entro i 10k/h è sceso da 41 euro a 28,7 euro. Ciò vuol dire che il costo del contributo per ricorrere dal giudice di pace è diventato più alto della sanzione stessa, in pratica per ricorrere contro una multa prima bisognerà pagarne un’altra.

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