Auto e Moto
Sabato 16 Luglio 2011
Riecco la Golf cabrio
dopo nove anni
Non sempre l'evoluzione di un modello segue un percorso lineare: la Golf Cabriolet ad esempio, una delle convertibili più amate degli ultimi 30 anni, non ha tenuto il passo della versione berlina da cui derivava. E nel 2002 è addirittura uscita di scena.
A distanza di nove anni la Golf Cabrio, giunta alla sua terza edizione, torna in prima linea con argomenti di sicuro interesse. Design elegante e personale La carrozzeria della Golf Cabriolet riprende il disegno della Golf a tre porte, con alcune importanti differenze. Il frontale si distingue per la presenza di inserti cromati sui listelli della calandra, mentre la coda sfoggia gruppi ottici a LED con plastiche brunite e un paraurti dai tratti più sportivi. I montanti del parabrezza sono più inclinati e rendono più filante la vista laterale, dove si nota una sottile fascia cromata che corre sotto i finestrini.
Realizzata sulla piattaforma irrobustita della Golf di sesta generazione, condivisa con la Audi A3 Cabriolet, la versione open-air del modello più venduto in Europa riprende la soluzione dei quattro posti e del classico tetto in tela, che vanta ancora numerosi estimatori. Rispetto alla Eos con tetto in acciaio, la Golf ha misure più compatte (4.246 mm contro 4.423 mm) e si rivolge pertanto a un pubblico differente. La capote multistrato e le nuove guarnizioni di porte e cristalli isolano perfettamente l'abitacolo dai rumori e dagli agenti atmosferici, trasformando la Golf Cabrio nella compagna ideale per i viaggi, sia d'estate che in inverno.
Il tetto in tela dispone di un comando elettroidraulico e si apre in soli 9 secondi premendo un pulsante nascosto sotto il bracciolo centrale. Un altro pulsante consente di abbassare contemporaneamente tutti e quattro i finestrini, per meglio apprezzare la guida a cielo aperto. La capote si può abbassare anche con la vettura in movimento, fino a una velocità di 30 km/h. E la capacità del bagagliaio, pari a 250 litri, non risente della posizione del raffinato soft-top.
Per garantire la massima sicurezza, la cornice del parabrezza è stata rinforzata mentre due roll-bar ad azionamento automatico sono stati inseriti dietro i poggiatesta posteriori, in sostituzione del roll-bar ad arco che caratterizzava, anche stilisticamente, le due precedenti versioni. Completano la dotazione di serie gli airbag frontali e laterali testa/torace per gli occupanti anteriori, l'airbag per le ginocchia lato guida e il sistema Esp per il controllo della stabilità.
La Golf Cabriolet si presenta al lancio con le motorizzazioni 1.2 TSI a iniezione diretta di benzina e 1.6 TDI turbodiesel,entrambe con cambio manuale (a 6 marce la prima e a 5 la seconda) e 105 Cv di potenza. A novembre arriveranno i propulsori 1.4 TSI da 122 Cv e 2.0 TDI da 140 Cv, che potranno essere abbinati al cambio DSG a doppia frizione. Il 1.2 TSI a benzina e i due turbodiesel sono disponibili in versione BlueMotion Technology, con sistema Start&Stop e dispositivo di recupero dell'energia in frenata.
Così equipaggiata la Golf Cabrio 1.6 TDI consuma in media 4,4 l/100 km nel ciclo combinato, con emissioni di soli 117 g/km. Ottimi risultati anche per la 1.2 TSI che, a fronte di prestazioni brillanti, dichiara un consumo medio di 5,7 l/100 km, un valore di riferimento per le cabrio a benzina. Al top della gamma si collocherà la 2.0 TSI con motore turbo a iniezione diretta da 210 Cv e cambio doppia frizione a 6 rapporti.
Attesa nelle concessionarie a settembre, la Golf Cabriolet può essere già ordinata nelle versioni 1.2 TSI da 105 Cv e 1.6 TDI da 105 Cv, in listino rispettivamente a 23.900 e 26.750 euro. Proposta in un unico allestimento, simile per dotazioni al livello Highline della berlina, la Golf Cabrio può essere personalizzata con i pacchetti Design&Style, Performance, Comfort e Technology. La Golf Cabriolet viene prodotta nello stabilimento di Osnabrück, in Bassa Sassonia.
Diego Signorelli
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