Rifiuti, la virtù paga
Ma a Como più salato

Decise le tariffe dal consiglio comunale: non tutti d’accordo anche per gli aumenti

Como è virtuosa. Ma questo paga solo in senso letterale sui rifiuti: parola di tariffe. Sono state infatti decise dal Comune e comportano per aumenti per abitazioni e altre tipologie. Tant’è che i tre consiglieri di maggioranza non votano la delibera.

Così lunedì sera il consiglio comunale ha approvato il piano finanziario del servizio di raccolta rifiuti, piano che prevede anche un aumento della tassa per quest’anno. In media l’esborso chiesto ai comaschi sale del 3,7% ed è necessario per finanziare le novità previste dal contratto con la società Aprica (pulizia delle strade sette giorni su sette nelle zone turistiche, nuova piattaforma ecologica, 13 addetti in più). Il Comune deve coprire interamente il costo del servizio, pari a 13 milioni e 556mila euro, e i risparmi legati alla crescita della raccolta differenziata (arrivata a circa 65% con minori spese per bruciare rifiuti) per ora non sono bastati a far quadrare i conti.

In aula non sono mancate le polemiche da parte delle opposizioni, nette nel giudicare «sfavorevole all’amministrazione e molto vantaggioso per l’azienda» il contratto. Anche in maggioranza qualche distinguo.

La differenza rispetto all’anno scorso? Un single ad esempio in 50 metri quadrati passa da 79,11 a 81,35 euro; bolletta quasi invariata anche per i nuclei tra due e cinque persone, sempre in 50 metri. Nel caso di un’abitazione di 100 metri, un single sale da 112,79 a 120,35 euro; per due persone da 170 a 176,70 euro; per tre persone da 201,98 a 207, 87 euro; per quattro persone da 243,63 a 248,63.

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