Rifiuti sotto il S.Anna
Iniziato il processo
Gli imputati, tra cui l’imprenditore Perego, accusati di avere smaltito rifiuti speciali in cantieri
Entrerà nel vivo con l’udienza del prossimo 26 novembre il processo istruito davanti al giudice monocratico del tribunale di Lecco nei confronti di ventuno persone a vario titolo accusate di concorso aggravato in attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.
Un nuovo filone giudiziario che proviene dalle indagini confluite nella maxi inchiesta “Infinito”: alcuni dei protagonisti sono gli stessi, come Ivano Perego, 42 anni, originario di Cantù e residente a Cassago Brianza, attualmente detenuto nel carcere di Vigevano, e il suo braccio destro Andrea Pavone, 47 anni, in cella a Pavia, rispettivamente condannati a 12 e 15 anni nel dicembre dello scorso anno a Milano.
Un filone che il tribunale di Milano ha trasferito per competenza a Lecco, dal momento che i rifiuti non trattati sarebbero stati stoccati in un deposito a Cassago.
Gli imputati sono accusati di aver dato vita a un illecita attività di smaltimento di rifiuti speciali provenienti da cantieri in un po’ tutta la Lombardia, rifiuti che sarebbero poi stati utilizzati come materiale di riempimento in altri cantieri.
Come quello per la costruzione del nuovo ospedale Sant’Anna di Como, il cantiere Icam di Orsenigo, a Nibionno presso l’officina Tentori, a Lurago d’Erba per il sottopasso della Como-Bergamo, il cantiere delle Varesine a Milano, quello aperto per il raddoppio ferroviario Carnate-Airuno lungo la Lecco-Milano, il raddoppio della statale 475 ex Paullese e il cantiere Safer in provincia di Novara. Fatti avvenuti tra il 2008 e il 2009.
Stando ai capi d’imputazione, i rifiuti speciali da demolizione provenivano da 78 cantieri, tra cui quelli di via Bellinzona a Como, di via Verze a Canzo, della demolizione di uno stabilimento tessile a Macherio (Monza e Brianza). Un totale di 6.349 trasporti relativi a 109.460 metri cubi di rifiuti prodotti e frantumati, formalmente destinati al recupero in impianti o cave autorizzate ma in realtà stoccati nel capannone dell’ex cementificio Merone di Cassago privo di autorizzazione alla gestione dei rifiuti stessi per poi essere reimmessi suo mercato in violazione della normativa vigente e privi delle dovute certificazioni. Fatti avvenuti a partire dal 19 febbraio 2007 .
Oltre a Perego e a Pavone, sono sotto processo davanti al presidente del tribunale penale di Lecco Salvatore Catalano, in ruolo monocratico, anche l’ex liquidatore del gruppo Perego Giovanni Barone, 44 anni, a processo a Lecco anche per il fallimento della holding di Cassago (prossima udienza domani), due fratelli di Ivano Perego, Claudio, 43 anni, ed Elena, 26 anni, il primo in qualità di amministratore di diritto della Perego Strade, la seconda amministratrice della Perego General Contractor, Tommaso Ghezzi, 48 anni, di Barzago, e Paolo Sala, 34 anni, in qualità di preposti alla gestione dei rifiuti per la Perego Strade (poi diventata Perego General Contractor). n
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