Riforma delle Province
«Como resti capoluogo»

Proposta di Confcommercio ai consiglieri regionali: sì all’accorpamento con Lecco e porte aperte a Varese, ma Como deve restare

La città di Como deve restare capoluogo del nuovo ente di area vasta che verrà creato sulle ceneri delle Province. A dirlo Confcommercio Como. Lunedì mattina la giunta e il consiglio dell’associazione di categoria hanno incontrato i consiglieri regionali per analizzare l’ipotesi regionale di riorganizzazione del territorio provinciale lariano allo studio in Parlamento.

Il primo faccia a faccia

Hanno partecipato, oltre ai vertici di Confcommercio, i consiglieri regionali Dario Bianchi (Lega Nord), Francesco Dotti(Fratelli d’Italia), Alessandro Fermi (Forza Italia), Luca Gaffuri (Pd) e Daniela Maroni (lista Maroni presidente) nonché i consiglieri camerali di Confcommercio Como. «La riunione - hanno fatto sapere da via Ballarini - è stata l’occasione per ripercorrere la storia della nostra provincia e tracciare le considerazioni per il prossimo futuro». E la proposta arrivata da Confcommercio Como è quella che prevede «l’accorpamento dell’attuale provincia di Como con la provincia di Lecco aprendo al territorio provinciale di Varese la possibilità di aggregarsi per rafforzare il nostro territorio che avrebbe come capoluogo Como». In pratica mantenendo quanto accaduto nella storia della nostra Provincia, che comprendeva in origine sia Varese che Lecco. Varese è infatti provincia autonoma dal 1927, mentre il distacco di Lecco è molto più recente, del 1992 (prime elezioni nel 1995). «È fondamentale – le parole del presidente di Confcommercio Giansilvio Primavesi– che si avanzi una proposta in Regione che possa essere il risultato condiviso del dibattito sul territorio». L’associazione in una nota precisa anche che «il progetto regionale, per Confcommercio Como, sarà in grado di condizionare le decisioni del Parlamento qualora il referendum confirmatorio del prossimo autunno dovesse dare il via alla riforma costituzionale».

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