Rivoluzione nella carta d’identità
Arriva quella elettronica

Nel documento non ci saranno solo i dati anagrafici, come in quello tradizionale, ma anche altre informazioni come, ad esempio, le impronte digitali (esclusi i bambini) e il dato (facoltativo) relativo alla volontà di donazione o diniego di organi o tessuti

Arriva la nuova Carta d’identità elettronica (acronimo “cie”). La consegna della “cie” avverrà “entro 6 giorni lavorativi”. Presso il Viminale è istituita una Commissione interministeriale che dovrà monitorare le varie fasi del progetto.

Nel documento non ci saranno solo i dati anagrafici, come in quello tradizionale, ma anche altre informazioni come, ad esempio, le impronte digitali (esclusi i bambini) e il dato (facoltativo) relativo alla volontà di donazione o diniego di organi o tessuti.

Ci sarà un Pin che permetterà l’accesso ai servizi online dedicati. La Cie sarà realizzato con le tecniche tipiche delle carte valori e avrà un microprocessore per la memorizzazione dei dati. Il piano per il rilascio sarà graduale e le tappe saranno fissate da una commissione ad hoc.

La richiesta di rilascio viene presentata dal cittadino all’ufficio anagrafico del Comune di residenza o al Consolato, se residenti all’estero: Comune o Consolato acquisiscono direttamente “dal richiedente gli elementi biometrici primari” e “secondari”, “la firma” e, per i soli maggiorenni, il “dato facoltativo relativo alla volonta’ di donazione o diniego di organi e tessuti” in caso di morte: chi intende modificare la volontà precedentemente indicata può farlo contattando l’Asl di appartenenza, le aziende ospedaliere, gli ambulatori di medicina generale o i centri regionali per i trapianti.

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Raffaello Mascetti

9 anni, 1 mese

Eh già! Proprio un rivoluzione che mi cambierà la vita... Ne sentivo così tanto la mancanza, soprattutto perché "gli altri paesi europei" ce l'hanno già... Ma per piacere! C'è bisogno di ben altro che di questo frivolo orpello, a partire dal rispetto della volontà dei cittadini e persino della legge, concetti spesso sconosciuti alle italiche "istituzioni".

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Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
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amilcare rossi

9 anni, 1 mese

Ci prenderanno le impronte digitali??? Che vergogna!!! Quando fu richiesto di farlo per i clandestini si sollevò un polverone e accuse assurde, ora voglio proprio vedere se per noi sudditi e schiavi di stato avverrà la stessa cosa. Io dico di no.

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Pietro cecini

9 anni, 1 mese

Mi sembra che in Italia arriviamo con novità che nelle altre nazioni sono anni che esistono certi servizi ma come sempre noi arriviamo per ultimi pensando di aver scoperto l'acqua calda

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