S. Anna, la Provincia stoppa la variante

A Camerlata niente torri e piccoli supermarket. Le Regione: così l’area vale anche meno di 15 milioni

a.cavalcanti

Con un doppio no, la Provincia blocca la proposta di variante urbanistica sull’area dell’attuale Sant’Anna formulata da Infrastrutture Lombarde, braccio operativo della Regione. La bocciatura è arrivata ieri, durante la riunione della segreteria tecnica che si è svolta al Pirellone. L’ipotesi predisposta dalla società regionale non ha convinto il dirigente di Villa Saporiti, Giuseppe Cosenza, che ha espresso parere negativo su due punti: l’altezza massima consentita per le nuove edificazioni e la possibilità che nell’area ci sia spazio anche per la media distribuzione commerciale. La Regione ha preso atto dei paletti, sottolineando al contempo che le due richieste faranno scendere il valore dell’area di via Napoleona. La stima resa nota da Infrastrutture Lombarde due settimane fa assegnava ai 58.200 metri quadrati destinati alla vendita un valore di 15 milioni, meno della metà rispetto ai 32 fissati dall’Agenzia del territorio di Milano l’anno scorso. Ma i vertici del Pirellone nei giorni scorsi hanno bollato come «formalmente non significativa» la stima di Infrastrutture Lombarde e ieri hanno ribadito che si terrà in considerazione solo la nuova perizia che verrà chiesta all’Agenzia del territorio.
Dopo lo stop alla variante, la palla passa ora nelle mani della Regione, che dovrà decidere se procedere comunque con l’iter che porterà alla vendita del comparto, oppure rinviare la cessione (sperando che il mercato immobiliare si risollevi) e anticipare i 33 milioni necessari a coprire il piano finanziario del nuovo Sant’Anna. Infine, c’è una terza via: valutare la possibilità, suggerita da più parti nelle ultime ore, che siano Comune e Provincia a comprare l’area. Quanto ai motivi alla base dello stop alla variante imposto dalla Provincia, Giuseppe Cosenza ha spiegato: «La richiesta di escludere la media distribuzione commerciale dalle attività consentite nell’area è legata a questioni viabilistiche e di accessibilità, inoltre abbiamo chiesto che l’altezza massima delle nuove costruzioni non sia di 24 metri ma di 16, come normalmente previsto per le aree con destinazione B2, cioè residenziale».

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Sabato 31 Gennaio 2009

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a.cavalcanti

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