Sacchetti dà la linea: «Nelle gare in trasferta serve più cattiveria»

Basket A2 Il coach di Cantù dopo la vittoria di Cento: «Abbiamo giocato un’ottima pallacanestro all’inizio poi siamo stati insufficienti e superficiali, rischiando»

Due battute a vuoto erano già tante, tre rischiavano di diventare davvero troppe e compromettere il cammino che dovrebbe (nelle intenzioni del club e della squadra) riportare l’Acqua S. Bernardo Cantù in serie A.

Per questo motivo il match di sabato della “Milwaukee Dinelli Arena” contro la Tramec Cento era fondamentale e aver vinto, per la formazione brianzola, ha rappresentato non solo una reazione importante e decisa dopo i due ko di fila, ma anche un pezzo importante verso i playoff.

Meo Sacchetti ha elogiato i primi venti minuti dei suoi, ma non ha mancato di sottolineare il solito blackout che rischiava di rovinare il tutto: «Abbiamo giocato un’ottima pallacanestro nel primo tempo, davvero una grande prestazione – ha detto il coach di Cantù – poi però siamo stati insufficienti e superficiali e abbiamo rischiato di perdere la partita, con Cento che si è riportata sotto fino al -4, il che non è un bene perché loro sanno prendere dei canestri difficili».

La reazione avuta da Cantù nel momento più delicato della partita lascia ben sperare il suo allenatore: «Quando si gioca in trasferta, dobbiamo mettere in campo maggiore cattiveria in questo tipo di partite. Nei momenti difficili ci piangiamo un po’ troppo addosso e questo aspetto deve essere migliorato da parte nostra. Dobbiamo imparare a gestire questi momenti, continuando a giocare la nostra pallacanestro», la ricetta dell’ex ct dell’Italbasket che dai suoi si attende un cambio di marcia lontano dalla Brianza.

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