Sacripanti, parole di miele
per Jenkins e Ragland

«Il primo mi ha colpito per l’intensità, il secondo per la volontà» commenta il coach canturino

Due settimane di lavoro e due amichevoli alle spalle permettono a Pino Sacripanti di abbozzare un primo bilancio di questa prestagione della sua Pallacanestro Cantù, un bilancio comunque condizionato dalle forzate assenze per gli impegni con le Nazionali di Aradori, Cusin e Uter e dal fresco stop di Ragland bloccato da un affaticamento muscolare («e purtroppo non credo di poterlo riavere a disposizione né giovedì nell’amichevole casalinga con l’Urania Milano né al torneo di Trento sabato e domenica prossimi», dice Sacripanti).

«Abbiamo comunque svolto il lavoro che ci eravamo prefissi di fare - racconta il coach canturino - soprattutto portando avanti l’aspetto fisico atletico sotto la guida di “Sem” Bianchi, sia con il gruppo di chi c’era da subito che con Jones aggiuntosi in seguito, e finora siamo sicuramente omogenei dal punto di vista della condizione atletica e della crescita sotto questo aspetto. Ora dobbiamo continuare a migliorarci evitando che la brillantezza cali col passare dei minuti ed allungando il più possibile il giusto ritmo di gara».

Peccato appunto per il problema di Ragland. «C’è il lato negativo dell’infortunio, ma c’è anche un aspetto positivo da tenere in considerazione, e cioè la volontà dimostrata da Joe nell’applicazione al lavoro. A volte ci si lamenta di gente poco vogliosa, è giusto anche dare merito a chi si applica molto: Ragland ha finora mostrato una disponibilità e un’intensità nell’allenarsi che ho visto poche volte in giocatori statunitensi, mi ha impressionato molto per questo».

Intanto si prolungheranno i tempi di “assenza” di Aradori e Cusin, con l’Italia ammessa alla seconda fase degli Europei. «Bene così, sono contento perché come tutti sono tifoso della Nazionale; ho avuto l’opportunità di vivere una decina di Europei Under 20, sono esperienze impagabili e più durano meglio è. In più sia Aradori che Cusin stanno offrendo ottime prove, facendo bella figura, e questo non guasta affatto per il loro morale quando torneranno con noi».

Le novità maggiori, con Gentile e Rullo già ”noti”, sono legate ai nomi di Jones e Jenkins.

«Il primo sta confermando l’impressione che avevamo di lui a distanza: un giocatore atletico che produce molto, buon rimbalzista, pure se è un po’ indietro quanto a inserimento essendo arrivato solo da pochissimi giorni. Jenkins finora è stato il più intenso di tutti, sta rispettando le aspettative che avevamo sul suo conto con l’aggressività che lo contraddistingue in difesa e le varie soluzioni d’attacco che lui ha. Ora aspettiamo di avere la squadra al completo per dargli la giusta collocazione».

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