La sagra è arrivata alla sua ventottesima edizione e ha ripreso una antica tradizione del paese della Bassa , al punto che per il raviolo nostrano di Covo è stato istituito un albo per i prodotti a denominazione di origine comunale.
«Sono 48 mila i ravioli preparati per quest'anno da una ventina di volontari sulla baso di una antica ricetta» sottolinea Armando Forlani, portavoce della Cooperativa 25 aprile, per dire che ci sono voluti 140 chili di carni varie, 150 chili di farina e 1.600 uova per prepararli.
«Quest'anno abbiamo pensato ai terremotati dell'Emilia e della provincia di Mantova, nelle passate edizioni abbiamo contribuito con la sagra a realizzare pozzi d'acqua nella Repubblica Centroafricana, per interventi in Etiopia, nell'Abruzzo terremotato senza dimenticare il contributo per la casa di riposo di Covo», sottolinea ancora Armando Forlani.
I ravioli si potranno degustare solo se fumanti nei piatti e non verranno venduti crudi da portare a casa. Nei giorni 13, 15, 20 e 27 ottobre il salone della cooperativa aprirà dalle ore 19 mentre domenica 14, 21 e 28 ottobre solo a mezzogiorno.
Nel menù oltre ai ravioli anche altri piatti della tradizione culinaria della Bassa con formaggi e dolci ,questi ultimi sfornati appositamente per la sagra da un panificio di Covo. I vini sono quelli bergamaschi, piacentini e piemontesi. I prezzi sono popolari e sono rimasti invariati rispetto al 2011. È meglio prenotare ai numeri 0363.93644 e 333.5292989.
© RIPRODUZIONE RISERVATA