Cronaca / Como città
Sabato 02 Luglio 2016
Sam, il fotografo che sogna
di salvare le vecchie reflex
Disegnatore di tessuti, pubblicitario, fotografo per passione: ha brevettato un piccolo dispositivo che trasforma vecchie macchine fotografiche a pellicola in piccoli gioielli digitali. Il suo progetto su kickstarter.com
Como
Si chiama “I’m back”, ed è un piccolo dispositivo made in Como destinato a far parlare di sé e di Samuel Mellos Medeiros, il suo “inventore”, già disegnatore tessile, pubblicitario e brillantissimo fotografo per hobby, origine brasiliana, passaporto “comasco” acquisito ormai di diritto, dopo i tanti anni trascorsi in riva al Lario per lavoro (nel Tessile soprattutto).
Samuel ha messo a punto un dispositivo che consente di restituire nuova vita alle vecchie macchine fotografiche, trasformandole in fotocamere digitali che sfruttano la stessa preziosissima tecnologia di alcuni dei gioielli che hanno fatto la storia del settore e che oggi, in molti casi, riempiono i cassetti delle nostre soffitte: Nikon, Leika, Canon, Yashica, Minolta... «Oggi - spiega Samuel - quelle macchine fotografiche sono rottami inutilizzabili, anche se molto spesso si tratta di apparecchi dotati di dispositivi meccanici molto sofisticati. Mi assillava da un po’ il pensiero di possederne tante e di non poterle utilizzare, di non poter più sfruttare le potenzialità di certe meravigliose ottiche, gioielli del passato. Così, servendomi esclusivamente di tecnologia open source, sono riuscito a brevettare questo sistema, che trasforma le immagini inizialmente destinate a una pellicola da 100 o 200 asa (peraltro sempre più difficili da trovare, ndr), in una fotografia digitale».
L’effetto è straordinario: perché grazie al sistema di Samuel, le immagini conservano la stessa “grana” di un tempo, trasmettendo davvero la sensazione di avere a che fare con fotografie impresse e stampate alla vecchia maniera: calore e colore dell’immagine ci riportano indietro negli anni.
Samuel ora vorrebbe produrre il suo piccolo e innovativo apparecchio. Non si tratta di un investimento proibitivo. Gli servono 20mila euro, e per averli ha pubblicato il suo progetto sul sito Kickstarter.com. Chi vuole può dargli una mano: «Intanto - dice lui, fiducioso di raggiungere il suo obiettivo - vorrei ringraziare mia moglie Geisa che mi supporta in tutto, e poi Jean Luca, Monique e Rene, senza i quali non sarei arrivato fin qui».
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