Cara provincia
Domenica 07 Giugno 2009
Scambi politici nel tracollo di Malpensa
Roma ha saputo fare sistema - come si dice - assai meglio di Milano
Alitalia ha scelto Roma, Malpensa ha perduto, e il nostro territorio ne avrà danni facilmente immaginabili. Adesso mi auguro che il Fronte del Nord di cui si annuncia la ribellione faccia per intero il suo dovere. È ora che la nostra voce si faccia sentire. Dopo i soldi regalati ai comuni di Roma e Catania, adesso anche il regalo di Alitalia. Mi pare sia davvero troppo.
Lorenzo Bianchi
Credo d’aver sentito, letto e visto che il Fronte del Nord per salvare Malpensa sia esistente e operativo da tempo. Ma il Fronte del Nord per ora - e forse non solo per ora - deve contentarsi d’un amaro dietrofront. Ad andare avanti è Roma, che ha saputo fare sistema - come si dice - assai meglio di Milano. E la vera beffa è questa: essere sconfitti dal pragmatismo della capitale politica, dopo che ogni giorno si sostiene d’essere la praticissima capitale economica. Mettiamo nel conto, poi, il fatto che gl’imprenditori del Nord hanno contribuito in maniera determinante a salvare dal fallimento Alitalia, e adesso Alitalia decide di penalizzare il territorio che le è venuto in soccorso privilegiando il Centrosud. Il danno è irridente. Stava nel giusto chi sosteneva che due hub non fossero sostenibili in un Paese come il nostro (ma non solo come il nostro) e che certo non poteva permetterseli Alitalia: messi di fronte alla scelta, gli amministratori non hanno potuto eluderla. E hanno optato per Roma. Adesso è difficile immaginare che si possano nuovamente cambiare le carte in tavola, dopo che sono state distribuite e il gioco è scoperto e avviato. Il Nord dovrà ripensare il suo futuro aeroportuale, potenziando per quanto sarà possibile la rete di scali oggi esistente dall’Ovest all’Est del territorio, dal Piemonte al Veneto attraverso Lombardia ed Emilia Romagna. Ma potenziandola, è prevedibile che risulterà ancor più depotenziata Malpensa. Non lo sarebbe stata in tal modo se, un anno fa, si fosse concessa via libera all’accordo ipotizzato da Prodi con Air France. Quanto alla Lega e alla sua capacità di tutelare le esigenze del Nord, non va scordato che fa parte d’una coalizione di governo in cui sono fortemente rappresentate anche altre esigenze. E quando si mettono all’incasso operazioni rilevanti come il federalismo nella sua concreta attuazione e il decreto sicurezza nella sua contrastata complessità, non si può pensare di non scontarne il controvalore su altri tavoli. Non è questione d’essere dietrologi, basta star dietro alla storia delle pattuizioni politiche per vedere la questione di Malpensa sotto questa lente d’ingrandimento.
Max Lodi
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