Cronaca / Como città
Sabato 27 Agosto 2016
Scoperto sosia della Terra
Il suo nome è Proxima b
Potrebbe avere acqua liquida, una ’”pietra miliare” per l’umanità
Un altro mondo esiste davvero, e si trova proprio dietro l’angolo: si chiama Proxima b, ed è un pianeta roccioso “sosia” della Terra, il più vicino mai scoperto finora, a soli 4 anni luce da noi. Ruota intorno a Proxima Centauri, la stella “vicina di casa” del nostro Sole, rimanendo ad una distanza che potrebbe consentire la presenza di acqua liquida sulla sua superficie: quanto basta per far sognare i cacciatori di vita extraterrestre, mentre gli astronomi già parlano di una scoperta epocale. L’annuncio ufficiale arriva dalle pagine di Nature, che per sottolineare l’importanza dell’evento organizza una conferenza stampa con gli astronomi protagonisti della ricerca coordinati da Guillem Anglada-Escudè, della Queen Mary University di Londra.
Proxima b «è il pianeta esterno al Sistema Solare più vicino a noi mai scoperto, una pietra miliare per l’umanità» commenta l’astronoma Isabella Pagano, dell’Osservatorio di Catania dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). A rendere unica questa scoperta è «l’aver provato che la stella più vicina a noi ha un pianeta nella zona in cui può esistere acqua liquida e dove anche la temperatura potrebbe essere ideale per l’esistenza di forma di vita» Un primo indizio della presenza di Proxima b era già stato individuato nel 2013, ma la conferma è arrivata solo dopo l’intensa campagna di osservazioni “Pale Red Dot” (Piccolo punto rosso), condotta nei primi mesi del 2016 puntando su Proxima Centauri lo spettrografo HARPS montato sul telescopio da 3,6 metri dello European Southern Observatory (Eso) in Cile. I dati raccolti, combinati con le immagini prese da telescopi di tutto il mondo, descrivono il “dondolio” della stella dovuto all’attrazione gravitazionale del pianeta: i ricercatori li hanno divulgati passo dopo passo attraverso un’eccezionale campagna di comunicazione sul web, tra blog e social media.
La loro analisi dettagliata, pubblicata su Nature, dimostra che Proxima b è un pianeta roccioso con una massa pari ad almeno 1,3 volte quella della Terra. Orbita a circa 7 milioni di chilometri da Proxima Centauri (il 5% della distanza Terra-Sole) e completa un giro in 11,2 giorni. Stando a questi dati, gli astronomi non escludono la presenza di acqua liquida, anzi: affermano che se ci fosse davvero, potrebbe trovarsi nelle zone più soleggiate, cioè nell’emisfero che si rivolge alla stella oppure nella zona tropicale. Purtroppo però, come sottolinea Isabella Pagano dell’Inaf, «Proxima Centauri è una stella attiva, con brillamenti solari carichi di energia: per questo non siamo in grado di dire se effettivamente il pianeta sia abitabile» Le condizioni teoricamente ci sarebbero, ma per saperne di più bisognerà osservare il pianeta mentre transita contro il disco della sua stella: «in moltissimi hanno cercato di farlo, ma senza successo» spiega l’esperta. Il transito permetterebbe di acquisire molte informazioni, come la presenza di atmosfera e acqua liquida. A queste domande, conclude l’astronoma, potrà dare una risposta la prossima generazione di telescopi spaziali.
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