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Sabato 24 Gennaio 2009
Scuola, 150 prof in fuga
Lascia anche Scaglione
Pensionamenti: tra i presidi va Di Martino, Saladino e De Felici restano
Non si arresta la fuga dalla scuola. Quest’anno 150 lavoratori, tra docenti e personale Ata, hanno già presentato la domanda di pensionamento: un numero analogo a quello dello scorso anno, ma destinato a crescere ulteriormente perché, scommettono all’Ufficio scolastico provinciale, molti attenderanno l’ultimo giorno utile (lunedì) per inoltrare la richiesta e altre ancora arriveranno successivamente per posta.
I dati non sorprendono i funzionari di via Volta: è dal 2005 che la scuola patisce una costante emorragia. «Questo è un anno cruciale - sottolinea Rossella Siporso, vice responsabile dell’Usp -, perché molti temono che dal prossimo si potrebbero perdere le cosiddette finestre per la pensione, che fino ad oggi, bisogna ammettere, hanno rappresentato dei privilegi del servizio pubblico». Si riferisce, in particolare, «alla possibilità di andare in pensione con 35 anni di servizio e 57 di età». «Soprattutto tra le donne, che costituiscono la maggioranza dei lavoratori della scuola - aggiunge Siporso - è forte la paura di essere costrette, in futuro, a rimanere in servizio fino a 65 anni». Tra le conseguenze della fuga dalla scuola, vi è la precarizzazione del lavoro. «Su oltre 5mila lavoratori nel Comasco - sottolinea Siporso - si rischia di arrivare a una metà di precari», perché le immissioni in ruolo non bilanciano i pensionamenti.
Ma più che i numeri, a tenere banco negli uffici e nei corridoi - inclusi quelli dei sindacati e delle scuole - sono i nomi. Anche perché gran parte dei dirigenti ha raggiunto l’età pensionabile. Sulle loro scelte, che a differenza di quelle dei docenti potranno essere formalizzate fino al 31 maggio, si hanno più che altro indiscrezioni. Con l’eccezione di Antonio Di Martino, storico preside del «Caio Plinio» ora al «Pessina», che ha ufficializzato la scelta di andare in pensione, gli altri sembrano intenzionati a rimanere: Bruno Saladino al «Volta» e Sergio De Felici al «Giovio» hanno chiesto un anno di proroga. Ed è orientato a fare lo stesso anche Salvatore Indriolo dell’Istituto comprensivo Como centro. Ma il pensionamento più impegnativo per la scuola lariana sarà, salvo ripensamenti, quello del dirigente dell’Usp Benedetto Scaglione: ha presentato la domanda e a marzo dovrebbe lasciare. Tuttavia si riserva di valutare ancora i pro e i contro prima di rendere pubblica la decisione.
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