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Lunedì 27 Aprile 2009
Scuole alla canna del gas
Il buco sale a dodici milioni
Aumenta il credito verso lo Stato. Finiti i soldi per supplenti e visite fiscali
Una mancanza che pesa come un macigno sui bilanci delle scuole, a corto di denaro per pagare supplenze e visite fiscali da quest’anno a carico degli istituti. «Fra le tante voci del bilancio - aggiunge Scauzillo - il ministero non ci ha ancora dato quest’anno i fondi per il funzionamento amministrativo e didattico (circa 20 mila euro) che dovevano servire per le visite fiscali di cui l’Asl ha iniziato a richiederci il pagamento. Per questo stiamo aspettando che si sblocchi la situazione nella speranza che il ministero acconsenta a darci i fondi che ci deve. In ogni caso siamo riusciti a ridurre le spese mandando la visita fiscale solo in caso di assenze ripetute. Questo ci ha permesso di spendere solo 750 euro a fronte dei circa 6 mila che avremmo sborsato per mandare le visite anche per le assenze di un giorno come previsto dalla normativa». Simile la situazione nelle altre scuole di Como, istituti comprensivi e superiori che, prima di sborsare i soldi di “tasca propria” aspettano una presa di posizione netta da parte del ministero o dall’Asl. Ancora più grave la situazione delle supplenze per cui in molte scuole i soldi sono già finiti. «Al Pessina - dice Scauzillo - abbiamo appena superato il tetto massimo di spesa fissato al di sotto dei 20 mila euro: a questo punto attendiamo risposte da parte del ministero che, se non dovessero arrivare, ci costringeranno a continuare a pagare le supplenze sforando il budget».
Leggermente migliore la situazione all’istituto comprensivo Como-Rebbio: «Dato che ogni scuola può spendere per le supplenze fino al 50% in più dei fondi assegnati - spiega la dirigente Anna Grandi -, a tal proposito ho inserito nel bilancio una cifra di circa 46 mila euro per le assenze dei docenti che per quest’anno scolastico sarà sufficiente. Il problema più grave verrà invece l’anno prossimo quando saranno abolite per legge le compresenze: senza altri fondi, in caso di assenze dei docenti non si potrà fare a meno di lasciare i ragazzi sotto la custodia dei collaboratori scolastici o dividere le classi. Spero che il ministro capisca la gravità della situazione e ripartisca alle scuole i fondi in base alla reale necessità e non su dei parametri che si rivelano spesso inadeguati. È impossibile stabilire a priori il numero di assenze che i docenti faranno».
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