Cara provincia
Giovedì 26 Marzo 2009
Se lo Stato dà forfait paga il Paese
Non c'è controllo del territorio né certezza della pena. E poi in Italia entra chi vuole
Nessuna proposta é stata messa in pratica dal nostro governo per ridurre il costo della politica, ovvero lo spreco delle risorse pubbliche per mantenere privilegi assurdi. Mi riferisco in particolare agli stipendi dei parlamentari, e alle pensioni erogate agli stessi dopo pochi anni di legislatura. Ciò permetterebbe di ridurre la pressione fiscale, anche a carico delle imprese, diminuendo il costo del lavoro e aumentando la competitività delle stesse. Viene rifiutato, a seguito della mancanza di copertura finanziaria, di erogare una indennità di disoccupazione a chi ha perso il lavoro ed é ancora lontano dalla pensione, sempre più lontana per le persone "normali". Si parla (ancora!) di riforma delle pensioni (sempre per le persone "normali", non per i parlamentari), e riforma vuol dire, per chi non l’avesse capito, riduzione delle aliquote ed aumento dell’età pensionabile. Eppure il nostro Presidente del Consiglio promette 100 milioni di dollari per la ricostruzione di Gaza.
A proposito poi della sicurezza, è evidente che in Italia non esiste nessun controllo del territorio, e neppure esiste la certezza della pena per chi viene giudicato colpevole. Nel nostro Paese entra chiunque vuole entrare, e noi non siamo in grado (o non esiste la volontà politica) di allontanare gli indesiderati. Nonostante la presenza in Italia di polizia, esercito, guardia di finanza, polizia locale, polizia penitenziaria e di qualcos’altro che sicuramente ho dimenticato, si vogliono coinvolgere i privati cittadini nel controllo del territorio. Quindi lo Stato, almeno per questo, dà pubblicamente forfait.
Roberto Marchesotti
Forse qualche risultato in più l’otterremmo se su alcune grandi questioni (crisi economica, immigrazione, sicurezza, giustizia) ci si persuadesse che gli accordi bipartisan non sono un allargato inciucio, ma una stringente necessità. Invece in molti séguitano a giudicare inapplicabile un metodo di governo generosamente applicato nel resto del mondo civile.
In Italia vige la regola di valutare una proposta di legge non per il contenuto, ma per la provenienza partitica. Ed è diffusa la tendenza dei vincitori elettorali a distruggere più che possono quanto han costruito, meglio che potevano, i perdenti. Risultato: il vero forfait lo dà il senso d’appartenenza a un’entità che altrove si chiama nazione e da noi si diluisce in fazioni. Fin che non cambia questo costume - e i presupposti perché possa cambiare, non s’intravedono - è illusorio confidare che cambino le sorti del Paese.
Max Lodi
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