Cronaca / Lago e valli
Venerdì 13 Dicembre 2013
Segretario ai domiciliari
Tangenti per i rifiuti a Monza
Carlo Brambilla, segretario a Lanzo Intelvi, coinvolto nell’inchiesta “Clean City” dei Pm brianzoli. Domiciliari anche a un manager di Grandate e obbligo di firma a un albavillese
È finito agli arresti domiciliari all’alba di ieri per il reato di corruzione Claudio Brambilla, segretario comunale di Lanzo e Pellio Intelvi , nell’ambito di una inchiesta condotta dalla guardia di Finanza su disposizione della Procura di Monza, riguardante l’appalto della raccolta dei rifiuti del Comune di Monza.
Nel mirino della magistratura anche due comaschi: Giampietro Zanini di Grandate, dirigente dell’impresa monzese finito ai domiciliari e Marco Mauri , di Albavilla, con l’obbligo di dimora in paese. Mauri è chiamato in causa come marito di Serenella Frigerio rappresentante legale della Green Lin srl di Albavilla finita sotto inchiesta.
Brambilla all’epoca dei fatti era capo di gabinetto di giunta ed era stato chiamato a far parte della commissione giudicatrice per l’assegnazione dell’appalto in qualità di membro esperto. Appalto che secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip venne pilotata a favore dell’impresa Sangalli Giancarlo e c s.r.l. Secondo il giudice, l’imputato, omettendo di presentare eventuali osservazioni di contenuto economico e procedurale avrebbe assicurato il buon andamento dell’iter a favore della citata impresa. L’inchiesta denominata “Clean City” ossia città pulita ha portato all’arresto di 26 presone di cui 12 in carcere e 12 ai domiciliari, oltre 15 persone indagate con obbligo di residenza.
Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, alla truffa aggravata ai danni dell’Ente
I militari hanno sequestrato beni in titoli, immobili e danaro contante per 14 milioni di euro e appalti che secondo gli inquirenti sarebbero stati pilotati per 260 milioni di euro. Secondo i sostituti procuratori di Monza Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo, Giancarlo Sangalli attualmente ai domiciliari , assieme ai figli Patrizia, Daniela e Giorgio che ora si trovano in carcere, sarebbero «epicentro di un sistema corruttivo per essersi aggiudicati appalti per 260 milioni di euro attraverso tangenti versati a politici locali e funzionari che si sono adoperati direttamente o indirettamente per manipolare le procedure di gare.
Somma di denaro imprecisata
Per quanto riguarda la presunta tangente percepita da Brambilla , «la somma di danaro -si legge nel provvedimento di custodia cautelare- allo stato non sarebbe quantificata». La notizia dell’arresto del segretario comunale è giunta in mattinata nei comuni di Lanzo e Pellio« Una notizia che ci ha sorpreso- ha commentato Il sindaco di Lanzo Enrico Manzoni-. Brambilla è un funzionario esperto e di grande umanità. A lui va tutta la mia stima. Attendiamo che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Pellio Marcello Grandi. «Un segretario di grande esperienza e di estrema correttezza professionale. Aspettiamo l’esito delle indagini». n
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