Sempre meno gite nei licei
«Ma io vi porto ad Amsterdam»

Quarta del Setificio nella città della trasgressione. Il racconto della prof che ha accompagnato le ragazze: «Coraggiosa? I ragazzi sono stati tutti bravissimi»

«Basta gite? E io vi porto a Amsterdam». Di questi tempi per i professori accompagnare gli studenti in visita d’istruzione significa non venire pagati, nemmeno il rimborso per il pranzo, ma soprattutto significa tenere a bada un gruppo di giovani scalmanati, sotto la propria responsabilità. Succede così che solo cinque classi su 59 al Giovio sono partite, alla DaVinci-Ripamonti per le quinte niente visita, perché «Non siamo proprio stinchi di santo», ammette un rappresentante degli studenti. Invece Anna Cavadini e Alise Porta, professoresse del Setificio, hanno portato una quarta ad Amsterdam, la capitale olandese, la città della zona a luci rosse e dei coffee shop.

La meta più ambita dall’intera popolazione studentesca italiana, mai accordata per la facilità con cui si possono commettere sciocchezze. «Non ci vuole così tanto coraggio – racconta Cavadini, 59 anni, docente di storia dell’arte – la classe si è comportata benissimo. C’è un rapporto ottimo: potevo fidarmi. In questa quarta, indirizzo moda, io insegno disegno per tessuti, Amsterdam ci offriva tanti spunti, durante l’anno ci siamo preparati a lungo. Rembrandt, Van Gogh, Vermeer, ma anche curiosità come il museo della borsetta, 5mila pezzi in un bellissimo palazzo».

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