Sodini prepara la sfida di Ravenna. «Non possiamo giocare 20 minuti»

Il tecnico di Cantù comunque si gode il 2-0 della serie: «Un’autentica vittoria di squadra»

Previsioni e sensazioni. Più che altro, auspici. Coach Marco Sodini, dopo Cantù-Ravenna di gara 2 delle semifinali playoff di A2, è stato molto chiaro nelle richieste alla squadra, sulla base di quanto visto nei primi due appuntamenti casalinghi contri i romagnoli: «Dobbiamo sapere che per vincere gara 3 in trasferta non possiamo giocare venti minuti, ne servono quaranta». Ma, al di là dell’osservazione, arriva subito la rassicurazione: «Questo, tuttavia, è un aspetto di cui i miei giocatori sono assolutamente consapevoli».

Gare dure, gare spinose, che sembra non si chiudano mai. «Sono i playoff, bellezza», sembra dire Sodini. E questo si è ben capito in queste prime sei gare – comprese quelle contro Forlì – che hanno visto in campo Cantù. Tornando all’attualità, Sodini analizza così i match contro Ravenna: «Abbiamo avuto due partite abbastanza simili in cui, nei primi due quarti, non siamo riusciti, né in gara 1 né in gara 2, ad avere l’intensità difensiva che dovevamo avere. Poi, nel secondo appuntamento, certamente siamo cresciuti nel corso del match, che è una buona cosa, e che ci teniamo stretta».

Ma si è fatta strada, prepotentemente, la sensazione che ora questa S.Bernardo sia più squadra. Molto più rispetto a un mese fa. Anche senza Da Ros, devastante nel primo tempo e poi tenuto a riposo precauzionale. Con tanti protagonisti e, soprattutto, con un minutaggio limitato per tanti giocatori, perché gara 3 è dietro l’angolo ed è meglio non caricare troppo: Bayehe è stato il più impiegato con 31’ sul campo.

Dall’altra parte 35’ per Simioni, 34’ per Cinciarini e 28’ per Denegri. «L’emblema di questa partita è senz’altro la squadra – dice il coach - perché è stata un’autentica vittoria di squadra, passata anche dal recupero di Bryant. Adesso abbiamo bisogno di giocare 40’ per vincere anche gara 3, pensando però a un possesso per volta. Credo che la mia squadra abbia la capacità per farlo».

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