Solbiate, rischia la casa
La figlia: «Lui ne morirebbe»

La proroga che ha evitato lo sfratto esecutivo è in scadenza

In attesa della sentenza della Cassazione la parola al Tribunale

«Vi prego, con tutta me stessa, di non mandare via mio padre dalla casa in cui vive da cinquant’anni». L’accorato appello di Fabiola, figlia di Emanuele Scapporino, a pochi giorni dal possibile sfratto che potrebbe essere reso esecutivo giovedì. Il giorno prima scadrà la proroga concessa il 2 aprile scorso dall’ufficiale giudiziario in attesa della discussione, mercoledì, del ricorso di opposizione all’esecuzione dello sfratto, presentato dal pensionato il 12 marzo.

Se il Tribunale concederà la sospensione dello sfratto, Scapporino – 75 anni - potrà restare nell’abitazione in via Monte Morone finché si pronuncerà la Cassazione. Organo cui il pensionato ha fatto ricorso dopo che la sentenza d’appello aveva ribaltato quella di primo grado, che invece gli aveva riconosciuto il diritto, per usucapione, di occupare l’appartamento in cui risiede dal 1964, a seguito delle nozze con la moglie Pierina.

Nel caso in cui il ricorso fosse respinto, il 17 aprile dovrà lasciare la casa. La figlia, che ha seri problemi di salute, non può ospitarlo. Una doppia angoscia per lei sapere che il padre potrebbe perdere la casa e, per ora, non ha trovato una soluzione alternativa.

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