Homepage
Giovedì 09 Aprile 2009
Spacciavano sull’autobus
Tre stranieri finiti in manette
Vendevano hascisc anche alle fermate e nella loro casa di via Borgovico
A distoglierli dai loro sogni di piccoli imprenditori nel ramo hascisc sono stati i carabinieri di Como che, in queste ore, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Nicoletta Cremona su richiesta dal sostituto procuratore Daniela Meliota nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità tunisina, tutti residenti in una casa di via Borgo Vico vecchia e tutti già noti ai terminali del ministero. Iloro nomi: Hichem Moussa, privo di documenti, sedicente minorenne che in realtà avrebbe passato da un pezzo i diciotto anni (lo dimostrerebbero una serie di radiografie ossee cui il giovane è stato sottoposto per stabilirne l’età), Issam Ounissi, 30 anni, e il 35enne Tarek Ben Bechir Frioui. L’accusa, per tutti, è quella di detenzione di droga e spaccio aggravato dalla circostanza di averne ceduto qualche dose anche a minorenni. Secondo i carabinieri della compagnia di via Borgo Vico, che erano sulle loro tracce già da alcune settimane, Frioui e i suoi amici avevano organizzato e calibrato un metodo piuttosto sicuro per vendere "fumo" senza dare troppo nell’occhio. Aspettavano i clienti in alcuni luoghi prefissati, diventati mete ormai tradizionali dei loro acquirenti. Potevano essere i giardini a lago (dove ormai da mesi non si spaccia più direttamente), via Milano o, meglio ancora le diverse fermate dell’autobus dislocate lungo la linea C70.
Erano i luoghi in cui i tre raccoglievano le richieste, bene attenti a non vendere mai sulla strada ma dando appuntamento ai clienti o direttamente a bordo dell’autobus o, più spesso ancora, all’interno del portoncino della loro casa, al 78 di via Borgo Vico. In realtà, anche se non lo immaginavano, i militari erano già sulle loro tracce da un bel pezzo. Si è trattato di una indagine lunga, condotta anche con l’aiuto di intercettazioni telefoniche, un’inchiesta che subì una brusca accelerazione quando, all’inizio dello scorso mese di marzo, Ounissi finì per una prima volta dietro le sbarre, con l’accusa di avere rapinato e malmenato un connazionale proprio in via Borgo Vico. I contorni di quella vicenda si chiariscono oggi con gli arresti che scrivono la parola fine in calce alla storia del gruppo. La lite, la cui vittima altri non era che Frioui, era maturata proprio in seno al gruppo per motivi probabilmente legati all’attività di spaccio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA