«Staff ed esperienze: Villa d’Este icona
a livello mondiale. Concerto con Zubin Metha e nuova stagione fino al 7 gennaio »

Intervista a Davide Bertilaccio, amministratore delegato del grand hotel che riapre con il tradizionale alzabandiera

Da oggi il Grand Hotel Villa d’Este è pronto ad accogliere i primi ospiti. L’opening sarà preceduto dalla tradizionale cerimonia dell’alzabandiera. Una ripartenza all’insegna di grandi novità, come anticipa al nostro giornale Davide Bertilaccio, dal 2022 amministratore gelegato del gruppo alberghiero.

L’anno scorso è entrato nella struttura a stagione iniziata: che ambiente ha trovato?

Il mio ingresso è avvenuto in concomitanza con la celebrazione delle 150 stagioni di Villa d’Este, un traguardo molto importante che premia anche un personale estremamente fedele. Alcuni possono vantare una carriera di lunga data e di grande valore, con riconoscimenti importanti. Questo è il maggior motivo di vanto ed orgoglio. Quando arrivano, gli ospiti sono accolti dagli stessi volti che conoscono i loro gusti e le loro abitudini, rendendo così il loro soggiorno un vero e proprio ritorno a “casa”. La tradizione e la storia di Villa d’Este devono essere messe ancora più in risalto da nuove iniziative ed azioni concrete per traghettare la Grande Dame nel prossimo secolo.

Ha girato il mondo e lavorato per alcuni dei più prestigiosi brand alberghieri. Cosa ha portato della sua ultima esperienza nella prestigiosa catena Rosewood?

Dopo 24 anni di lavoro all’estero, ho deciso di dedicarmi ad un progetto più specifico, lavorando per una realtà “familiare”. Villa d’Este è molto più di un albergo, è un’icona a livello mondiale, una proprietà italiana che va preservata. Sono onorato di essere stato scelto come amministratore delegato del gruppo che, oltre a Villa d’Este, comprende Villa La Massa a Firenze e due hotel 4 stelle a Como. Il mio ingresso ha comportato diversi cambiamenti che spaziano da procedure operative a strategie di vendita e marketing, dal lavoro sulle risorse umane allo sviluppo di nuovi progetti chiaramente aiutato dal mio passato in strutture anche culturalmente diverse, ma tutto questo nel rispetto della tradizione e con sempre ben chiaro in mente la volontà di mantenere e custodire lo charme e l’eleganza senza tempo di Villa d’Este.

Che ispirazione invece ha trovato in una storia di ben 150 gloriose stagioni?

Villa d’Este è storia, eleganza nella tradizione, ma anche charme, italianità e memoria. Un connubio di esperienza, attuale e proiettata verso la clientela che cambia: tutto questo ispira il mio lavoro.

Cosa distingue il cinque stelle di Cernobbio dalle altre e sempre più numerose strutture luxury presenti sul lago di Como?

Non so se si possa parlare di distinzione vera e propria, credo che ognuno abbia la sua idea legittima di cosa un ospite possa aspettarsi e quindi si impegni ad offrirla: Villa d’Este sicuramente propone sempre più attività ad hoc , emozionali come ci piace chiamarle: sono la chiave di volta in un mondo in cui tutto è acquistabile alla velocità di un click.

Negli ultimi anni il Lario è la destinazione che ha guadagnato più hotel di prestigio: come mai?

Il lago di Como è in cima alle classifiche delle mete preferite, soprattutto nel comparto lusso dei mercati internazionali storicamente presenti in Italia, assieme ad altre destinazioni come la Toscana e alla Costiera Amalfitana.

Come valuta il 2023 ?

Le previsioni occupazionali sono altissime, ma c’è molto lavoro ancora da fare, specie nei mesi invernali, per incentivare la destagionalizzazione. La sfida del no-season, rappresenta un’opportunità che Villa d’Este ha già colto nel 2022.

Su quali nuove esperienze puntate per sorprendere sia i clienti italiani che i viaggiatori del jet set internazionale?

Abbiamo arricchito la flotta di natanti, con barche di grande valore storico che ben si sposano con la nostra filosofia operativa: Riva Aquarama, Riva Florida e la nostra E-Next full electric, i Tullio Abate Villa d’Este, le Vaporine sia con motore termico che elettrico daranno la possibilità agli ospiti di godere appieno della bellezza del lago con tour personalizzati.

L’investimento in imbarcazioni elettriche si colloca all’interno di un ampio progetto di sostenibilità che stiamo intraprendendo in diverse aree della nostra operatività. In omaggio al Concorso di Eleganza Villa d’Este e l’amore per le auto classiche, abbiamo inoltre inserito le driving experiences con auto d’epoca di prestigio.

I grandi eventi in calendario?

L’evento di punta, di quelli che attirano grande attenzione mediatica, sarà il concerto straordinario del maestro Zubin Metha nella suggestiva cornice del Mosaico, il prossimo 2 luglio. E’ confermata poi l’apertura natalizia fino al 7 gennaio, particolarmente apprezzata lo scorso anno anche dalla clientela locale Gli appuntamenti enogastronomici puntelleranno i mesi a venire, in particolare in autunno riproporremo le Wine Dinners con grandi nomi dell’enologia mondiale.

Confermato anche il workshop Ambrosetti?

Assolutamente sì.

Villa d’Este riapre con una squadra di persone che devono soddisfare le aspettative di un turismo sempre più esigente: quale sarà il suo mantra per guidarla con successo?

Adesso siamo in 260 ma arriveremo a 500 in piena stagione. Siamo ancora impegnati nel recruitment e stiamo riscontrando tutt’oggi le difficoltà del post pandemia nel trovare talenti, difficoltà comune a tutta l’industria dell’ospitalità a livello globale. Il mio mantra? Investire nel team e farlo crescere, non c’è niente di più motivante che circondarsi di professionisti che credano fermamente nella nostra visione e missione e possano tramandarla con orgoglio al futuro.

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