Economia / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 03 Marzo 2023
Staffette in azienda. Il modello di Gammaton. Il titolare di 64 anni lascia tutto il comando al figlio di 29
Guanzate Alla Gammatom un passaggio generazionale davvero raro nel capitalismo familiare italiano. Andrea Soldini subentra al papà e fondatore Gerardo
Un passaggio generazionale come se ne vedono pochi nel capitalismo famigliare italiano, con il padre 64enne che decide che è tempo di godersi la pensione dopo avere organizzato una delega di gestione totale al figlio 29enne.
Dagli anni Sessanta
È il caso di Gammatom, azienda di Guanzate fondata negli anni Sessanta da Gerardo Soldini, e di suo figlio Andrea, 29enne e oggi direttore generale e co-titolare, che ha mosso i primi passi nell’attività di famiglia prima a part time, a metà 2016, poi a tempo pieno dal 2017, seguendo le attività commerciali ma anche partecipando alle riunioni per entrare sempre più nelle questioni gestionali. Fino al 2020, quando suo padre, che sarebbe andato in pensione nell’aprile 2022, l’ha messo alla prova nella “palestra” più difficile, affidandogli l’intera gestione dell’azienda nel pieno dei lockdown per Covid.
«Gradualmente, nel corso degli ultimi due anni e in coincidenza con il mio sempre maggior coinvolgimento nella gestione aziendale, mio padre ha voluto ridurre la propria presenza in azienda fino a non frequentare più la sede. Ha pianificato tutto del nostro passaggio. Io e lui abbiamo un rapporto ottimo, lo aggiorno su tutto, lui resta per me un grande riferimento – spiega Soldini – e ci sentiamo ogni sera per confrontarci sulle questioni più importanti».
Prova superata, dunque. Nell’azienda di 39 dipendenti specializzata nell’irraggiamento per la sterilizzazione con cobalto radioattivo (Cobalto 60) importato soprattutto dal Canada e destinato al settore farmaceutico, la questione assume ancor più senso se si considera che il passaggio da padre a figlio è maturato insieme ad altre innovazioni. Fra queste un’intensa campagna di comunicazione con la consulenza di Bruno Carenini per l’affermazione del brand, ora noto a livello mondiale anche grazie a un utilizzo strategico dei social, e l’assunzione di Katia Carlucci, manager con esperienza trentennale in multinazionali come responsabile delle risorse umane.
Attenzione ai dipendenti
«Abbiamo voluto puntare su una persona dotata di un suo importante pacchetto formativo – aggiunge Soldini – in quanto riteniamo fondamentale seguire da vicino i vari aspetti legati alle persone che lavorano in azienda. Per riuscirci servono tempo, capacità e dedizione specifica al tema. Sono certo che il nuovo investimento nella nostra responsabile delle risorse umane aiuterà la crescita aziendale». È dunque in piena attuazione una serie di innovazioni e investimenti fortemente voluti e coltivati da tempo dal giovane imprenditore: «Le nostre innovazioni sono dettate, direttamente o indirettamente, da un mercato in continua crescita. Non vendiamo un prodotto, bensì un servizio, peraltro un servizio in crescita dato l’aumento di dispositivi medici che per noi stanno comportando negli ultimi due anni un forte aumento di domanda. La nostra capacità produttiva è strettamente legata alla quantità di materiale radioattivo che ci è permesso di detenere nella nostra cella di irraggiamento, quindi ci siamo mossi per essere autorizzati a detenerne di più. È una questione che coinvolge diversi ministeri, i tempi sono un po’ lunghi e la nuova autorizzazione dovrebbe arrivare a metà del 2023, a cui seguirà l’ordine di integrazione di Cobalto 60, che dovremmo ricevere a fine anno per avere i benefici concreti a inizio 2024. Questa novità ci permetterà di ingrandirci e di soddisfare le continue richieste di clienti nuovi e storici».
Intanto si va avanti aumentando gli investimenti in Industria 4.0, «un sostegno che ci è tornato molto utile nell’ultimo periodo», afferma Soldini, mentre si cerca di informatizzare al massimo ogni processo di gestione aziendale e soprattutto il servizio ai clienti.
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