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Giovedì 04 Ottobre 2012
Tagli alle Regioni
La scure del governo
Il Consiglio dei Ministri esaminerà oggi il decreto che taglia i costi dei Consigli Regionali, con ampie sforbiciate al numero dei consiglieri e alle idennità.
oggi pomeriggio il decreto che taglia i costi dei Consigli
Regionali, con ampie sforbiciate al numero dei Consiglieri e
alle indennità. Si tratta di norme sollecitate dagli stessi
Governatori la scorsa settimana. Però, visto che fidarsi è
bene ma non fidarsi è meglio, il Governo incontrerà stamattina i rappresentanti dei Presidenti delle Regioni per essere
sicuri che non ci saranno ricorsi.
Nell'incontro con le Regioni il Governo vuole capire se può
procedere con i tagli direttamente con il decreto, e in tal caso
vuole essere sicura dell'assenza di ricorsi alla COrte
costituzionale. Oppure si può fare una norma che riapra i
termini per l'adeguamento delle Regioni ai criteri della manovra
Tremonti, ma con esplicitando che in caso di inerzia delle
Regioni ci sarà il potere sostitutivo dello Stato.
Alla Commissione Affari costituzionali della Camera si è
bloccata la legge di iniziativa popolare che taglia le
indennità di parlamentari e consiglieri regionali alla media
europea. Il Governo infatti non ha nominato i nuovi membri della
commissione incaricata di fare i calcoli, dimessisi lo scorso
dicembre. L'imbarazzo è bipartisan, ma si lavora ad una legge
che intervenga sulle sole indennità di deputati e senatori
basandosi sui dati del Parlamento europeo.
E da quest'ultimo è stato mutuato il sistema per la legge
sui cosiddetti "portaborse", approvata ieri a Montecitorio. In
base ad essa Camera e Senato non daranno più i soldi cash ai
parlamentari per i loro collaboratori, ma pagheranno questi
ultimi direttamente. Si evita così il fenomeno del lavoro nero
o di senatori e deputati che intascano i soldi pur non avendo
alcun collaboratore.
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