Cronaca / Como città
Martedì 19 Maggio 2020
Tangentopoli del fisco
Altri quattordici arresti a Como
In cella una commercialista
e un funzionario dell’Agenzia
Blitz all’alba della guardia di Finanza all’alba di questa mattina - Ben 37 i contribuenti che hanno giovato del sistema corruttivo
Il sistema delle tangenti per ottenere sconti dal fisco non riguardava soltanto lo studio Pennestrì. Dalle prime luce dell’alba i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Como stanno eseguendo, su ordine della Procura cittadina, 14 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone accusate di corruzione, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per quasi 300mila euro, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio..
Il blitz è legato alle rivelazioni compiute, tra l’autunno e l’inverno scorsi, dall’ex direttore dell’Agenzia delle entrate di Como, Roberto Leoni, e l’ex capo dell’ufficio legale dello stesso ufficio comasco del fisco, Stefano La Verde. Quest’ultimo, in particolare, a casa aveva un quaderno con appuntati i nomi di professionisti comaschi dediti al pagamento di “onorari” e gli importi degli stessi.
Le due persone finite in carcere sono un alto funzionario dell’Agenzia delle entrate di Como e una commercialista, già legata professionalmente con Pennestrì.
Tra le persone ai domiciliari dieci commercialisti comaschi, tra cui anche un importante curatore fallimentare, nonché ctu del Tribunale, un ex dirigente dell’Agenzia delle entrate di Como e un ex dirigente dell’Agenzia delle entrate di Milano.
Complessivamente sono 22 gli episodi di corruzione contestati dalla Procura, la maggior parte dei quali vedono coinvolti l’ex capo dell’ufficio legale del fisco comasco La Verde.
Le tangenti pagate ai funzionari del fisco consentivano: la cessazione della verifica fiscale in corso, la mancata estensione della verifica tributaria ad altre annualità, uno sconto sul debito erariale, l’annullamento di avvisi di liquidazione, la predisposizione di atti di mediazione illegittimi.
Secondo la Procura il risparmio indebitamente ottenuto grazie al sistema corruttivo ammonterebbe a oltre 2 milioni di euro.
I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa (via web) che sarà tenuta dal procuratore Nicola Piacente
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