«Telecamere contro i ladri anche a Como»

I Comuni lariani condivideranno le immagini con polizia e carabinieri

Il sindaco Landriscina: «Interessati a realizzare questo sistema in città»

Se il progetto andasse in porto - e ieri si è fatto un primo passo concreto perché ciò possa avvenire - quella comasca potrebbe essere una delle prime province italiane dotate di un maxi sistema di videosorveglianza capace di intercettare in tempo reale i veicoli rubati o sospetti. Un’arma in più - non certo la soluzione - contro l’emergenza furti in abitazione e non solo. Di questo network vuole far parte anche il Comune di Como che, fallito lo scorso anno il tentativo di installare telecamere capaci di intercettare le targhe dei mezzi in ingresso e uscita dalla città, potrebbe ora riprovarci.

Del progetto si è parlato ieri mattina in Prefettura nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza. A lanciare la proposta era stato il Comune di Cantù, che aveva chiesto di poter travasare immagini e dati delle loro telecamere alla Questura.

A questo punto il prefetto, Bruno Corda, ha rilanciato con la proposta di costituire un vero e proprio network di videosorveglianza coinvolgendo tutti i comuni comaschi già dotati delle telecamere e dei software per gli alert in tempo reale oltre che le forze di polizia, non solo la Questura, ma anche i carabinieri e la guardia di finanza (presenti al Comitato anche il questore e i comandanti provinciali dell’Arma e delle Fiamme gialle).

«Siamo molto interessati a questo progetto - è stato il commento del sindaco di Como, Mario Landriscina, presente ieri al Comitato - Questo sistema di messa in rete delle informazioni può garantire sicurezza in tempo reale ai cittadini. Noi ci crediamo e ora lavoreremo per installare le telecamere anche in città e perché il software sia compatibile con quello degli altri comuni».

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