Telefonino al volante, contrordine
«Patente ritirata alla prima violazione»

Dopo le polemiche degli ultimi giorni la sanzione è stata nuovamente inserita nel testo in discussione alla Commissione trasporti della Camera di modifica del codice della strada

Contrordine sul telefonino alla guida: sarà previsto il ritiro della patente già alla prima infrazione. La norma, prevista dalle nuove modifiche al Codice della strada in discussione alla Commissione trasporti della Camera, era stata stralciata provocando varie proteste. Ora è stata nuovamente inserita quindi, quando le modifiche saranno approvate, diventerà legge.

Chi sarà sorpreso alla guida con il telefonino avrà subito la patente sospesa fino a tre mesi: aumenteranno anche sanzioni e decurtazione di punti sulla patente

«In Commissione abbiamo pressoché ultimato l’esame degli articoli e degli emendamenti di una legge che ho ritenuto di presentare, alla luce delle diverse emergenze in tema di sicurezza stradale: poche e urgenti modifiche al Codice della strada per contrastare gli incidenti e i comportamenti più rischiosi». Lo dichiara in una nota Michele Meta, presidente della Commissione Trasporti della Camera dei deputati e relatore del testo.

«Proprio oggi - spiega il parlamentare Pd - ho presentato, in un clima di piena condivisione, un emendamento per affrontare e risolvere l’odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida. Il nuovo testo segnerà un cambio di rotta decisivo, rispetto alle blande e inefficaci disposizioni attualmente in vigore, a cominciare dalla sospensione della patente fino a tre mesi prevista già alla prima infrazione e dal raddoppio in caso di recidiva. Aumentano anche le sanzioni pecuniarie e la decurtazione di punti sulla patente, a corredo di una norma che ha l’intenzione di incidere in modo positivo sulle abitudini alla guida degli italiani».

«L’innovazione tecnologica - conclude Meta - deve essere sempre uno strumento per migliorare la sicurezza in automobile, come dimostrano le norme, anch’esse contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi antiabbandono dei bambini.

Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come testimoniano gli studi recenti sulle cause degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa».

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