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Martedì 15 Giugno 2010
Terremoto politico in Valtellina
Truffa alla Regione, sette arresti
Amministratori e responsabili di società di promozione turistica in manette in Valtellina. La Finanza ha scoperto un giro di presunte truffe ai danni della Regione, con progetti a spese gonfiate e relativi rimborsi. Contestati anche il peculato e la concussione per la cessione "forzata" di terreni sotto la "minaccia" dell'esproprio. Coinvolta una società lecchese
Dire che è un terremoto politico è poco. Si tratta di un vero e proprio tsunami che fa tremare i palazzi della politica valtellinese e che coinvolge nomi di spicco quali Silvano Passamonti, presidente della Comunità montana di Morbegno, Giacomino Rebuzzi, presidente del Bim e assessore ai Lavori pubblici in Cm, Luca Spagnolatti, direttore di Eventi Valtellinesi, Salvatore Marra, direttore generale della Cm, l'ex sindaco di Cercino Renzo Barona, il segretario comunale del paese della Bassa Valle Gusmeroli e la consulente del lavoro Simona Vitali.
Passamonti, Spagnolatti, Barona e Vitali si trovano in carcere, ai domiciliari invece sono Marra, Rebuzzi e Gusmeroli.
Nella notte i reparti della guardia di finanza di Sondrio hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Sondrio su richiesta della Procura della Repubblica valtellinese. Quattro degli arrestati sono in carcere a Como e Monza.
«Il provvedimento cautelare emesso dalla magistratura valtellinese costituisce un momento di una più vasta inchiesta concernente i reati di peculato, truffa aggravata ai danni della Regione Lombardia e concussione di decine di proprietari terrieri di Cercino - spiega la Finanza -. Questi, sono stati costretti a cedere ampi appezzamenti di terreno a prezzi stracciati rispetto al loro valore reale, sotto minaccia di un esproprio pubblico che avrebbe comportato l'erogazione di somme ancora più basse. L'insieme dei terreni, assommanti a circa 7 ettari, è stato poi acquisito da un importante gruppo imprenditoriale di Lecco (la Galperti, ndr) che vi ha realizzato uno grosso stabilimento che ha una superficie di circa 18 mila metri quadrati». Poi viene spiegato l'origine di questa inchiesta.
«Il tutto - hanno spiegato ancora le Fiamme gialle - ha preso le mosse da una vecchia indagine dell'ufficio giudiziario valtellinese e quindi da situazioni inerenti turbative d'aste relative ad appalti pubblici. Il relativo stralcio d'indagine ha comportato l'esecuzione di un'approfondita indagine che ha vagliato in profondità il contenuto di numerosi atti e provvedimenti adottati dalla Comunità Montana di Morbegno e della contabilità di una società da quest'ultima controllata, la Eventi Valtellinesi srl che è da considerare "società pubblica" a tutti gli effetti».
Progetti inesistenti, rimborsi veri
Eventi secondo il Gip è una società "bancomat" «destinata - sostiene l'accusa - a soddisfare le esigenze private di taluno degli arrestati, in particolare dell'attuale presidente della Comunità Montana di Morbegno e di un ex assessore alla Protezione Civile della Comunità Montana di Sondrio, nonché amministratore della Eventi. I due, coadiuvati da numerosi dipendenti della Comunità Montana morbegnese che hanno realizzato diverse condotte illecite, hanno utilizzato i fondi pervenuti a Eventi valtellinesi per le finalità più varie, ma tutte dirette a drenare liquidità monetarie.
Cene e viaggi premio
Sono state così prelevate somme per decine di migliaia di euro motivandole quale "premio produzione", nonostante la società sia stata costantemente in precaria situazione finanziaria. Sono state aperte polizze assicurative vita e infortuni, pagate con i soldi della società, ma di cui sono stati nominati beneficiari le due persone citate. Per mezzo di carte di credito e bancomat da Eventi sono state pagate numerosissime cene ad amici e parenti sia in Valle sia sul lago di Garda; a Napoli, sono state acquistate cravatte Marinella, sono stati pagati "viaggi turistici" a Innsbruck, soggiorni in alberghi vari, acquisto di cioccolato svizzero e cesti natalizi».
Ma c'è di più. «Eventi è stata utilizzata come soggetto che ha permesso di far emettere fatture per operazioni inesistenti da presentare alla Regione Lombardia per ottenere rimborsi e contributi pubblici per centinaia di migliaia di euro.
Spese gonfiate
Così, sono state "gonfiate" le spese per manifestazioni celebrative della Protezione Civile che si sono svolte a Morbegno nel 2007. Poi, nella contabilità della società sono state rinvenute tracce di flussi finanziari riconducibili ad una società creata ad hoc per produrre studi in vista di un fantomatico progetto finalizzato all'installazione d'impianti eolici su Passo San Marco. Detta società è stata costituita con l'utilizzo di prestanome, ma con soldi personalmente erogati dal presidente della Comunità Montana Morbegnese. Le fatturazioni degli studi, in realtà inesistenti, hanno permesso l'incasso di circa 50.000 euro cui ha fatto seguito un veloce prelievo in contanti e la chiusura della impresa».
Il ruolo dei privati
E qui tornano in ballo i privati. «Poiché - sostiene la Finanza - l'erogatore di quest'ultima somma era un importante gruppo d'imprese lecchese, gli accertamenti si orientavano nell'accertare la vera natura dei rapporti sottostanti la dazione di denaro. Risultava che lo stesso gruppo d'imprese aveva offerto una breve vacanza a Dubai alle predette persone che vi si recavano nel febbraio 2008. Questi, però, beneficiavano anche di regalie concernenti orologi di grande marca e d'elevato valore. Contestualmente, era individuata una congerie d'illeciti commessi dallo stesso presidente della Comunità Montana, insieme all'attuale direttore generale della medesima Comunità, all'ex sindaco di Cercino, al segretario del medesimo Comune e a consiglieri della passata maggioranza".
"In sostanza - aggiungono le Fiamme gialle -, erano commessi una serie di falsi che permetteva da un lato di modificare il P.I.P (Piano Insediamenti Produttivi) comunale e dall'altro d'eseguire gravi pressioni nei confronti di proprietari di appezzamenti di terra che erano avvicinati sia dal predetto presidente sia dal direttore generale della Comunità Montana sia dall'oggi ex sindaco di Cercino sia da altri. Sotto la minaccia di esproprio, detti proprietari sono stati costretti a vendere la loro terra a un prezzo di 11 euro al metro quadro. Questa, poi, era invece valutata dalla "Commissione per gli espropri" a un prezzo di 50 euro al metro quadrato». Uno dei proprietari costretti alla vendita ha raccontato agli inquirenti di essersi sentito come se "qualcuno fosse venuto con la pistola a minacciarmi di vendere".
Il "gioco" sui terreni
I terreni, aggiunge il comandante provinciale Marco Selmi, «erano formalmente intermediati da una professionista di Berbenno, altra sodale del presidente della Cm di Morbegno. La professionista, per mezzo di un'altra società costituita ad hoc, la Vimos srl di cui è socio occulto il predetto presidente, ha incassato circa 250mila euro per compensi di intermediazione erogati dal gruppo Galperti, somme in realtà riconducibili allo stesso presidente. In effetti, l'intero blocco dei terreni era acquistato dal gruppo predetto. Su di esso, poi, è stato realizzato un capannone industriale di circa 18mila mq per un investimento di diversi milioni di euro. Sono in corso sequestri per equivalente, ammontanti a centinaia di migliaia di euro. Interessati ai sequestri conti correnti, libretti al portatore e dnearo contante, abitazioni, uffici e pacchetti societari. Nell'abitazione del principale degli indagati sono stati rinvenuti contanti e libretti di risparmio per complessivi 220mila euro circa».
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