Cronaca / Como città
Lunedì 18 Novembre 2013
Forza Italia, Como spaccata
Bruni e Tambini verso l’addio
Fermi e Taborelli con Berlusconi al consiglio nazionale. Resta anche Pozzi. L’ala ciellina approderà nel “Nuovo centrodestra” di Formigoni e dei governativi
Il Pdl non esiste più. La spaccatura sancita a livello nazionale arriva fino a Como. Anche qui il partito si spacca: da una parte Forza Italia, rifondata da Silvio Berlusconi, e dall’altra il gruppo che ha deciso di seguire Angelino Alfano e i cosiddetti governativi in un soggetto politico chiamato “Nuovo centrodestra”. Berlusconi ha auspicato un’alleanza con gli “alfaniani”, ma la distanza tra i due schieramenti ormai è evidente. E sul Lario arrivano già le prime stoccate.
Restano con il Cavaliere i forzisti della prima ora, ma non solo. Imboccano una nuova strada gli esponenti dell’ala ciellina.
Il commissario provinciale Mario Alberto Taborelli fa parte del primo gruppo, era al consiglio nazionale di Roma come delegato, insieme al consigliere regionale Alessandro Fermi, mentre il coordinatore cittadino Maria Elena Galbiati ha marcato visita per un imprevisto.
«Una separazione era ormai nell’ordine delle cose - dice Taborelli - Il discorso del presidente è stato come sempre molto incisivo. Non sono preoccupato per questa situazione, la stragrande maggioranza resterà con noi. Era importante fare chiarezza, chi è uscito di fatto rappresentava già un corpo separato, è quel mondo vicino a Cielle. Loro sostengono il governo, a me sembra difficile stare con forze che pensano di eliminare il capo del centrodestra. Cosa accadrà sul territorio? Ripartiamo con i club di Forza Italia, io invece ho sempre detto di aver accettato un incarico limitato nel tempo, ed è ora di dare spazio a persone nuove anche della società civile».
Ha scelto con convinzione Berlusconi anche Alessandro Fermi (ex An): «Altri hanno deciso di rompere, non noi. Ne prendiamo atto. Meglio una separazione che un finto matrimonio, almeno spero che la smetteremo con le diatribe. La gente è sfiduciata, c’è disaffezione e possiamo recuperare solo con un rinnovamento della classe dirigente, fermo restando il ruolo di guida di Berlusconi. Puntiamo sui tanti amministratori validi». Fedele all’ex premier Giorgio Pozzi, ancora indeciso il capogruppo del Pdl in consiglio comunale Francesco Scopelliti.
Dalla parte opposta Patrizio Tambini, uno dei riferimenti comaschi dell’area Cielle: «Se il discorso è un sostegno al governo per il bene del Paese, sono pronto ad entrare nel Nuovo Centrodestra con altri amici. Deciderò in via ufficiale quando saranno chiari tutti i contenuti, per ora c’è stato un dibattito molto “romano”. Il leader del centrodestra rimane Berlusconi ma dalla loro parte vedo un po’ troppi estremismi, continuano a usare parole come “traditori”, un linguaggio che non ci appartiene».
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