L’ipotesi di una nuova crisi di governo e la prospettiva di una crisi politica senza uno sbocco chiaro infiammano lo spread, che vola a oltre 250 punti base mentre la Spagna recupera terreno e porta quasi a zero il suo premio di rendimento sull’Italia.
Il nodo-instabilità contagia la Borsa, con Milano peggiore d’Europa (-2,10%) trascinata da Mediaset che lascia sul terreno il 6,25%. A lanciare l’allarme, in un’intervista a La Repubblica, è l’economista Nouriel Roubini: «Se non si trova una soluzione, lo spread risalirà entro pochissimi giorni a quota 300, il buon momento del mercato azionario italiano si interromperà, i titoli bancari saranno particolarmente penalizzati e i costi del credito torneranno ancora una volta a salire. Quanto più le elezioni sono prossime, tanto maggiore è il danno per i Btp».
Un timore, quello dell’instabilità, condiviso da molti sui mercati, anche se fra gli operatori c’è chi si spinge oltre ed entra maggiormente nel dettaglio. Come David Keeble, responsabile della strategia del reddito fisso di Credit Agricole: «Il timore di un ritorno di Berlusconi sta agitando il mercato dei bond’’, e ’’c’è il dubbio assillante che presto arrivi qualche notizia preoccupante’’. Lo spread risale a 250, i titoli italiani segnano la peggior seduta in nove settimane. La Spagna - che pure oggi offre 3-4miliardi di titoli a breve e ha il proprio premier Mariano Rajoy in difficoltà per guai giudiziari - si porta ad appena otto centesimi di rendimento sopra l’Italia, ai minimi dall’aprile del 2012 dopo aver superato proprio in quel mese i 50 punti base mentre l’Italia recuperava credibilità.
Uno scenario aggravato, per l’Italia, dalla settimana impegnativa sul fronte del finanziamento sui mercati: oggi il Tesoro offre fino a tre miliardi di Ctz e fino a un miliardo di Btp indicizzati, mercoledì è la volta di 8,5 miliardi di Bot semestrali mentre il 29 è in arrivo un’emissione “pesante” sul medio e lungo termine: fino a sei miliardi complessivi fra il nuovo Btp quinquennale dicembre 2018 e la terza tranche del decennale marzo 2024. Un’impresa lancia l’allarme-rifinanziamento del debito pubblico: entro l’anno restano da rinnovare oltre 122 miliardi di euro di titoli di Stato in scadenza, con 74,5 miliardi di Bot, 37,8 miliardi di Btp e 10,6 miliardi di Ctz. L’instabilità politica, con le forze politiche da mesi impegnate nel braccio di ferro sull’Imu e da oltre un mese sui destini dell’ex premier e leader del Pdl Silvio Berlusconi, produce scosse anche su Piazza Affari. Incerti gli indici europei, con Parigi invariata, Madrid a +0,22% e Madrid a -0,42%.
Milano è di gran lunga maglia nera, con un pesante -2,10% in chiusura su cui pesa la performance dei bancari che seguono a ruota l’andamento dei Btp che hanno in pancia: Ubi, Bper finiscono in asta di volatilità, Unicredit va giù del 3,50%, Intesa del 3,33%, Montepaschi del 3,4%. Mediaset, il gruppo della famiglia Berlusconi, va a picco con perdite di oltre il 7% e una chiusura a -6,25% che brucia circa 266 milioni di valore. Sarà un autunno difficile.
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