Tributi: Rave On Buddy Holly
sfortunato nerd del rock'n'roll

Nato Charles Hardin Holley a Lubbock, Texas, il 7 settembre del 1936, Buddy è morto a soli 22 anni. Non si è mai dimenticato di lui Paul McCartney, che arrivò ad acquistare il catalogo dei diritti d'autore dei brani del suo idolo per proteggerli da speculazioni. C'è lui, con la sua Mpl, dietro al progetto «Rave on Buddy Holly» che festeggia il 75º compleanno dello sfortunato genio

a.cavalcanti

COMO Magro, spessi e antiestetici occhiali, non particolarmente avvenente, Buddy Holly sembrava il prototipo dei "nerd" che i film americani ci hanno insegnato a conoscere. E, forse, vista la spiccata attitudine autistica alla sperimentazione, un po' lo era. Straordinario compositore, buon cantante dal caratteristico singulto, chitarrista che amava cercare nuovi riverberi per il suo strumento, fu un pioniere delle sovraincisioni, da solo e con la sua band, i Crickets. In vita incise un pugno di singoli e pubblicò qualche raccolta. Tra i successi maggiori "That'll be the day", "Peggy Sue", "Everyday", "Maybe baby", "Think it over" e la postuma "It doesn't matter anymore". Tra i suoi fan, che perpetuarono la sua memoria, si annoverano sia i Beatles ("That'll be the day" fu la loro primissima incisione, "Crying, waiting, hoping" era la preferita di Harrison mentre John e Paul intrecciavano le voci su "Words of love") e i Rolling Stones (che portarono in classifica "Not fade away"), naturalmente gli Hollies di Graham Nash, Elvis Costello che, in pratica, clonò il suo look, perfino Bob Dylan che lo ha citato come un'influenza fondamentale. Ci sono numerose antologie in circolazione e un'opera omnia che è stata realizzata in concomitanza con il cinquantesimo della scomparsa. Nato Charles Hardin Holley a Lubbock, Texas, il 7 settembre del 1936, Buddy è morto a soli 22 anni. La sera del 2 febbraio 1959, dopo un concerto imprevisto alla Surf Ballroom di Clear Lake, un posto sperduto e mai sentito prima, la star del tour, il ragazzo occhialuto decise che era arrivato il momento di fare la voce grossa: "Basta pullman, affittiamo un charter e voliamo fino alla prossima tappa", ovvero a Moorhead, Minnesota, altra location amena. Dopo cinque minuti reso incerto dal maltempo, il pilota, tale Roger Peterson, perse il controllo del piccolo velivolo che sparì dai radar e venne ritrovato solo il mattino successivo, a rottami, in un campo di grano. La morte di Holly (con lui a bordo c'era anche Richie Valens, quello di "La bamba") lasciò di stucco la giovanissima comunità di fan: nel 1959 il rock'n'roll è ancora un neonato che strilla e disturba il riposo di tutti i genitori d'America preoccupati, anzi, quasi certi grazie alla propaganda che si contrappone al nuovo ballo, che quelle mosse lascive, quelle danze sfrenate porteranno la gioventù dritta all'inferno. La storia ci insegna che, poi, sono arrivati proprio i Beatles, i Rolling Stones, Dylan, anno dopo anno fino a noi, fino a Florence + the Machine, Modest Mouse e Kid Rock, le mille derivazioni di quel big bang iniziale. Se c'è qualcuno, però, che non si è mai dimenticato di Holly è Paul McCartney, che arrivò ad acquistare il catalogo dei diritti d'autore dei brani del suo idolo per proteggerli da speculazioni. C'è lui, con la sua Mpl, dietro al progetto "Rave on Buddy Holly" che festeggia il 75º compleanno dello sfortunato genio. C'è lui che strilla, proprio come un ragazzino, "It' so easy", c'è Graham Nash, ex Hollies, alle prese con "Raining in my heart". Non c'è Dylan, è vero, ma c'è Lou Reed con un'incredibile "Peggy Sue", ospite la mogliettina, ovvero Laurie Anderson, per una fusione tra il rock dei Cinquanta e la "Metal machine music". Patti Smith incanta con "Words of love", ma non è un album (solo) per vecchi. Ci sono proprio Florence + the Machine ("Not fade away") e Kid Rock ("Well all right"), ci sono i Black Keys ("Dearest") e i My Morning Jacket ("True love ways"), e ancora Fiona Apple, Cee Lo Green degli Gnarls Barkley, Julian Kasablancas degli Strokes, vecchio e nuovo che convivono per perpetrare il lascito di Buddy. Peccato la copertina, da cd di cestone di supermercato.
Alessio Brunialti

Musica

Lunedì 18 Luglio 2011

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