Ambiente
Mercoledì 29 Aprile 2009
Troppi incentivi al fotovoltaico:
meglio migliorare l'efficienza
Giusto aiutare le energie rinnovabili. Ma secondo alcuni esperti è meglio non esagerare con gli incentivi, perché ritardano la ricerca del risparmio
Così in Italia, gli incentivi per il fotovoltaico, ma non solo, sono troppo alti se si pensa all'irradiazione solare del nostro Paese. Lo ha detto Paolo Frankl, capo dell'unità "Rinnovabili" presso l'International Energy Agency, nel corso del forum sulle incentivazioni alle fonti rinnovabili, organizzato dalla Adiconsum presso la sede del GSE.
"Gli incentivi sulle rinnovabili, fotovoltaico in primis, debbono diminuire nel tempo, secondo un programma di riduzione trasparente e in funzione del miglioramento delle performance delle tecnologie e della riduzione dei costi. Altrimenti si incentivano le rendite. La ratio degli incentivi - continua Frankl - è quella di assicurare una certa stabilità agli investitori, che hanno bisogno di programmare i loro interventi".
Ma per centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di utilizzo dell'energia da fonti rinnovabili, imposti dalla direttiva comunitaria sul Clima, l'Italia deve senza ulteriori incertezze puntare sull'efficienza energetica.
"Va bene - dice Frankl - combinare diversi incentivi su varie forme di rinnovabili ma prima di tutto non bisogna abbassare la guardia sull'efficienza energetica. Non si può attendere oltre. I cambiamenti climatici continuano la loro corsa a prescindere dalla crisi.
"Questa crisi - conclude il capo dell'unità 'Rinnovabili' dell'International Energy Agencyha - ingloba anche punti di opportunità. Servono investimenti anticiclici, vere possibilità di sviluppo sia dal punto di vista industriale che della pianificazione energetica. Occorre infine dare stabilità politica e assicurare l'accesso al credito perchè altrimenti i piccoli investitori sono penalizzati".
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