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Cronaca / Lago e valli
Lunedì 23 Febbraio 2015
Trova buono postale da 100mila lire. Vale 250mila euro
Il buono postale del 1953 scoperto durante il trasloco dalla Calabria a Laglio vicino a casa di Clooney
In procinto di trasferirsi dalla Calabria a Laglio insieme al marito, una signora di 60 anni ha trovato all’interno di un cassetto un buono postale intestato a un avo defunto emesso nell’anno 1953 del valore nominale di 100mila lire.
La signora si è rivolta all’ufficio legale dell’Associazione Agitalia, specializzata nel settore, al fine di ottenere il rimborso, con gli interessi, rivalutazione e capitalizzazione del titolo postale rinvenuto (richiesta già regolarmente inoltrata a Poste italiane).
Sul titolo dello Stato italiano è stata effettuata una stima da un nostro consulente contabile che ha calcolato tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione per circa 63 anni di giacenza nelle casse delle Poste un valore di circa 247mila euro.
Ampio servizio su La Provincia in edicola lunedì 24 febbraio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
One Sim
10 anni
Ok dai siamo riusciti a rendere brutta anche questa notizia
Gianfranco D'Alascio
10 anni
Non ci sperate! Un paio di anni fa, mia mamma ha dovuto sobbarcarsi una trafila enorme, con tanto di consulenze di un amico avvocato, per poter riscuotere dei buoni postali appena scaduti (25 o 30 anni), soltanto perchè cointestati con un genitore defunto! Figuriamoci se il buono è addirittura intestato ad un parente defunto.... E poi, dopo la loro naturale scadenza, i buoni non maturano più niente, quindi è inutile pensare ad ulteriori interessi e rivalutazioni!!!!
Rosalia Giordano
10 anni
Mi dispiace deludere le aspettative della signora, ma difficilmente potrà pretendere il rimborso del Buono Postale ormai prescritto da oltre trent'anni . Di seguito lo stralcio di un comunicato Stampa che motiva l impossibilità di richiedere il riborso. Comunicato Stampa N° 260 del 30/12/2013 Dal MEF l’invito a diffidare di offerte prive di fondamento giuridico Al Ministero dell'Economia e delle Finanze sono pervenute nei giorni scorsi numerose segnalazioni di notizie diffuse a mezzo stampa e direttamente da soggetti associativi in merito a procedure di transazione o di mediazione per il rimborso di titoli di Stato e buoni postali fruttiferi di vecchia emissione e ormai prescritti. Tali notizie sono infondate e pertanto fuorvianti. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze intende chiarire che non ha mai avviato o condotto procedure di transazione o di mediazione con qualsivoglia soggetto che si ponga quale intermediario per il rimborso di titoli di Stato o di buoni postali fruttiferi emessi parecchio tempo addietro ed ormai irrimediabilmente prescritti. Sono pertanto prive di qualsiasi fondamento le notizie che riferiscono di tali trattative. Al fine di non ingenerare aspettative destinate a rimanere deluse, si precisa che la prescrizione per tali titoli decorre dalla data di scadenza/rimborsabilità e non dal giorno del loro ritrovamento, e che in nessun caso essi possono maturare interessi o rivalutazioni monetarie dopo la data prevista per il loro rimborso. Si precisa, inoltre, che gli unici titoli che prevedono una rivalutazione del capitale sono quelli indicizzati all’inflazione, e comunque solo fino alla data di scadenza e non oltre. Si invitano quindi i risparmiatori a guardarsi da chi, suscitando aspettative infondate ai sensi della normativa vigente, offre assistenza legale in materia, con l’unico possibile esito di far sostenere inutili costi legali.
ENRICO ELLI
10 anni
FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA!