«Tutti facevano foto
e nessuno si buttava»

Il racconto dell’eroe per caso che per primo ha soccorso la donna finita nella roggia di Carugo. «Ho rotto il vetro, le ho stretto la mano e l’ho rincuorata. Poi sono arrivati il 118 e i carabinieri»

«Non sono un supereroe. Ho agito d’istinto: l’auto era rovesciata nella roggia, dentro c’era una donna. Ho chiesto a una persona, ce n’erano venti, molte di queste stavano facendo foto con il telefonino. Mi hanno detto: “E’ successo dieci minuti fa”. Non ci ho pensato due volte, non potevo stare a guardare. Mi sono buttato nell’acqua e con un pugno ho spaccato il lunotto posteriore». Yarj Froldi, 32 anni, casa a Cremnago d’Inverigo, ha lasciato sul ponte sopra la roggia di Carugo sua moglie Tania, incinta di sette mesi, e ha salvato la vita a Lauretta Dell’Angelo, la 49enne di Saronno incastrata domenica pomeriggio nella sua Fiat Idea, finita fuori strada.

«”Ho freddo”, mi diceva, “Stai tranquilla che non ti lascio morire”, le ho detto mentre nell’acqua, sdraiato dentro il tettuccio dell’auto girata, le tenevo la mano in attesa dei soccorsi».

Non sono stati d’aiuto soltanto i Carabinieri e vigili del fuoco. Soprattutto, la donna finita nella roggia deve la vita a un uomo che di lavoro fa il security driver in Svizzera e che, per caso, stava passando sulla strada provinciale Novedratese, di ritorno da Lentate sul Seveso. E’ grazie a lui se la donna non è morta annegata.

Il servizio su “La Provincia” di giovedì 19 febbraio 2015

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Rugetto Depuppis

10 anni

un bravo a Yarj Froldi, gesto generoso ed esemplare. CHE VERGOGNA PER TUTTI GLI ALTRI " GUARDONI" ....QUESTI SONO GLI ITALIANI LA MAGGIOR PARTE OMERTOSI E INCIVILI-

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Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
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gianni ilcomasco

10 anni

@Ca Bass. Approvo in toto ciò che ha scritto. Aggiungere altro commento sarebbe perfettamente inutile, perché questi parassiti del telefonino, anziché imparare la lezione vedrebbero aumentare gli adepti solo per spirito di emulazione.

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Raffaello Mascetti

10 anni

Troppa gente è totalmente rincretinita dietro ai cellulari e quel letamaio di social network. A parte gli autoscatti ("selfie", che parola orrenda!!!) idioti, mi è capitato più di una volta di scontrarmi con chi cammina smanettando sullo smartphone... Per non parlare di quelli che lo usano guidando! Non hanno tutti i torti quelli dell'ISIS a proibirne l'uso... Forse esagerano con la punizione (taglio delle mani), ma il principio è condivisibile.

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Leonardo pulera

10 anni

A parlare sono bravi tutti... C'erano 20 persone che facevano i c..... loro, ma solamente lui a pensato al l'unica cosa seria!!! Bisogna imparare da persone come lui.

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vincenzo visetti

10 anni

vuoi mettere, un bel selfie col morto? un figurone con gli amici.

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Andrea Gnemmi

10 anni

Carabiniere, infermiere 118, soccorritore Croce Bianca Mariano Comense, cittadini con senso civico, vigili del fuoco... Insieme. Nessun eroe. Ognuno ha fatto la sua parte. Non cerchiamo un protagonista a tutti i costi.

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Zenaro Giorgio

10 anni

Ebbene si. Oramai siamo diventati algidi reporter. La televisione ci ha abituati ad essere tutti testimoni virtuali stando in una comosa poltrona poltrona magari mangiando cioccolata. La cosa più importante e bloccare l'attimo o raccontare agli altri ciò che stiamo vivento diventando indirettamente anche noi protagonisti del fatto. La difesa, la protezione, l'aiuto all'esistenza o l'incolumità di un altro essere umano e cosa distante come se tra coloro che documentano e coloro che sono vittime del momento si fossero interposti 19, 29 o 70 pollici di schermo. Ritengo che si sia perso il senso del comprendere la sofferenza altrui e che il valore della vita sia sceso di livello a discapito della esteriorità. Che delusione! Io comunque continuo ad ammirare il benzianio che ora è finito in un mare di guai ...

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Leonardo pulera

10 anni

Bene questo articolo è' la vera dinamica dei fatti. Ringrazio la provincia per la rettifica. Leonardo Pulera'

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