Parlando di Silvio ipotizzo quanto segue:
1) i magistrati lo hanno fatto martire, ma non l'hanno ancora capito;
2) l'opposizione politica non esiste, c'è solo un'accozzaglia di facce a cui non darei manco la direzione di un triciclo; la loro cooperativa esiste sin che esiste Silvio. Poi il vuoto d'idee!;
3) dalle mie parti dicono che «chi vusa pusse fort la vacca le sua». Mi sa però che andrà pagata!;
4) se andiamo a votare rimane ancora il Silvio nazionale perché stringi stringi gli italiani valuteranno un Di Pietro, un Bersani, un Casini, un Fini e alla fine si tureranno il naso come hanno fatto in passato;
5) ricominceremo da capo. Non ci resta che piangere!?
Giancarlo Galli
1) Per adesso chi può purtroppo contare nella propria categoria professionale numerosi martiri, sono i magistrati. Ogni tanto bisognerebbe ricordarlo, anche se ovviamente Silvio non ha alcuna responsabilità di questo. Però quando (abbastanza spesso) s'accomuna la magistratura in un giudizio negativo - e dire negativo è usare un accomodante eufemismo - si dimentica che cosa la magistratura ha rappresentato d'eroico (non esagero: eroico) in questo Paese.
2) La cooperativa dell'opposizione non riscuoterà l'entusiasmo popolare, proprio in quanto cooperativa. Troppi volti diversi, troppe idee diverse, troppi e diversi equivoci, incomprensioni, litigi. Ci sono molte opposizioni, ciascuna impegnata a farsi maggioranza nei confronti delle altre. L'errore sta qui. Sta nell'inclinazione della sinistra - ma anche del centro - a essere egemonica, e ad esserlo se possibile sotto mentite spoglie: i governi Prodi rivelavano questo disegno, con gli ex Pci sicuri che affidando la premiership a un ex Dc avrebbero concesso a lui di regnare e avrebbero riservato a loro di governare. I fatti si fecero beffe della strategia, che per un po' resse e poi si dissolse, giusto a causa del morbo dell'egemonia diffuso uniformemente in tutto il vecchio centrosinistra.
3, 4 e 5) “Chi vusa pussée” resterà la colonna sonora di questa legislatura, andata in vacca (anche in vacche) da tempo e che tuttavia sembra volerci andare ancora di più. A pagare siamo e saremo noi, che vorremmo una maggiore civiltà politica, con il resto a seguire. Può darsi che tornando a votare, visto il parco dei concorrenti, non cambi nulla e si ricominci da capo. Ma anche ai desiderosi che cambiasse qualcosa, starebbe bene che non cambiasse nulla, a patto di ricominciare da un capo capace di risolvere i problemi dei sottoposti. Di tutti i sottoposti e di tutti i giorni. Più importanti dei problemi d'alcune notti.
Max Lodi
© RIPRODUZIONE RISERVATA