Società e Costume
Mercoledì 03 Agosto 2011
Twitter e Facebook studiati
come strumenti di guerra
Il Pentagono investe 42 milioni di dollari per studiare l'utilizzo dei social network più efficaci sul fronte della propaganda, anche bellica. L'esempio arriva dalle rivoluzione arabe, che hanno preso piede grazie all'impiego della rete e dei messaggi a costo zero. E il Congresso Usa archivierà tutti i "tweet"
WASHINGTON - Davanti alla possibilità, niente affatto remota, che il cyberspazio diventi a tutti gli effetti un terreno di guerra parallelo agli altri, il Pentagono ha lanciato un progetto da ben 42 milioni di dollari per studiare il ruolo e gli effetti sulle masse di Twitter e Facebook.
Lo rende noto il sito Time Techland, secondo cui il progetto del dipartimento della Difesa Usa "Smisc" (The new social Media in strategic Communication), punta a proprio a "sviluppare una nuova scienza dei Social network emergenti" per aiutare il governo a tenere il passo con le tecnologie.
Come? Tanto per cominciare, classificando e analizzando scientificamente il ruolo di Twitter e Facebook nell'ambito di campagne d'informazione e di propaganda, nonché il suo appeal nell'orientare comportamenti concreti.
Del resto, la Primavera araba insegna, con circa 200 milioni di tweet inviati ogni giorni: Twitter ha mostrato nell'ultimo anno una forza senza pari precedenti nel mobilitazione gruppi enormi di persone.
E considerando che i Social network son capaci di far arrivare, con un solo click, voci non autorizzate e non confermate a un numero incredibile di persone, rispondere con altrettanta rapidità sarà sempre più indispensabile per avere voce in capitolo.
Anche per questo la biblioteca del Congresso ha già avviato una campagna titanica: l'archiviazione di ogni tweet inviato.
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