Ubriaco sfascia quattro vetrine
E i ragazzi intorno scattano fotografie

Comasco di 30 anni ha spaccato le vetrate del “Panino Buono” di via Garibaldi

Passanti e clienti: una cinquantina di giovani ha assistito all’assalto senza intervenire

Una maniglia divelta, quattro vetrine infrante, le mani tagliate, il sangue, e i selfie dei clienti, una folta rappresentativa di giovanissimi comaschi atterriti.

È il bilancio dell’impresa che l’altra sera, più o meno a cavallo della mezzanotte, è costata l’arresto di un comasco di trent’anni vissuti senza fissa dimora, noto alle forze di polizia, e non da ieri, per reati di droga (l’ultima denuncia per cocaina a luglio) e per reati contro il patrimonio (furti, l’ultimo lo scorso agosto, rame fatto sparire da Villa Odescalchi, ad Alzate Brianza, un anno e 4 mesi con obbligo di firma bisettimanale fino al dicembre del 2015).

Ora: secondo i poliziotti delle volanti, e secondo il giudice che ieri mattina ne ha convalidato l’arresto, rinviando il processo a giovedì, l’uomo avrebbe inspiegabilmente inveito contro titolari e avventori del “Panino buono”, bar al civico 10 di via Garibaldi, a ridosso di piazza Volta, evidentemente piuttosto in auge, vista la folla di clienti del sabato sera. L’uomo si è inoltre accanito contro la porta d’ingresso del locale (a vetri) che il gestore aveva precauzionalmente chiuso vista la malparata, e barricandosi all’interno con i suoi clienti. I poliziotti delle volanti lo hanno arrestato pochi minuti più tardi, liberando anche gestori e clienti del bar, asserragliati a decine al suo interno e dando il via al valzer del selfie. I ragazzi hanno scattato decine di immagine di se stessi. «Con la metà dell’impegno - racconta un testimone - sarebbero riusciti, tutti insieme, a fermarlo».

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