Ieri, di ritorno dalla mia vacanza trascorsa a Recco, nel treno che mi porterà a Genova trovo posto accanto a un uomo e suo figlio, un bambino di circa dieci anni. Il padre ha una voce tonante, dallo spiccato accento genovese. Il bambino ha una faccia simpatica, tonda e spruzzata di lentiggini. Conosce a memoria il nome delle stazioni che ci attendono: Pieve Ligure, Bogliasco, Genova Nervi… Il treno si ferma a Quarto dei Mille. Il padre sentenzia che questo "è il paese di Garibaldi". Il bimbo chiede spiegazioni e io, figlia di uno studioso di Storia Militare e di biografie dei Grandi Personaggi, chiudo gli occhi e mi appresto ad ascoltare una storia affascinante che mi riporta all'infanzia. Vedi che si chiama "dei Mille", gli dice, perché Garibaldi è partito da qui con la nave insieme con altri mille uomini. A far che? Domanda il piccolo. Il Sapere del padre però è labile: beh… è andato per mare… per combattere. Combattere chi? - il bambino è veloce nel riflettere sulla propria domanda e si dà subito la risposta: i Saraceni! È andato a combattere i Saraceni, vero papà? Vero, risponde quello, sollevato. E com'è finita? Hanno vinto? Il bimbo è curioso, e a questo punto lo sono anche io. Eh mica tanto, li hanno ammazzati, c'è anche la famosa canzone "Eran mille giovani e forti e sono morti". Mi scappano un singhiozzo e una lacrima. Il bimbo mi guarda di sottecchi, vorrei giustificarmi dicendo che questa infausta sorte garibaldina mi commuove sempre. E pensare che io ero rimasta alla gamba ferita… Altro che Spoon River! De Andrè avrebbe cantato Mercantini, e ci sarebbero voluti almeno dieci album. Ma il padre non demorde, e declama lo slogan: Ah, Garibaldi l'Eroe dei due mondi! Perché dei due mondi, papà? La spiegazione, un po' esitante, arriva: beh, Garibaldi girava, andava per mare già prima di partire da Quarto… in fondo era un navigatore (stessa accademia di Colombo, immagino) Sì, incalza il bambino, sarà stato in Africa perché era lì che c'erano i Saraceni… Ma l'uomo ha un'illuminazione, e attacca: devi sapere che una volta, l'Italia non era come adesso. Era divisa in due, Regno del Nord e Regno del Sud. E il Sud era diversissimo dal Nord. E Garibaldi è andato anche al Sud, e allora si dice "i due mondi". Il bimbo sembra soddisfatto. Nessun accenno alle camicie rosse, a Cavour, all'Obbedisco. Giustamente, perché Vittorio Emanuele II ai tempi dei Saraceni mica esisteva. Arriviamo al capolinea, Genova Principe. Ed ecco puntuale la domanda: perché "Principe", papà? Vorrei tanto sentire la risposta, ma devo correre a prendere la coincidenza.