Un vocabolario per il nostro dialetto
«È una lingua legata alla vita della gente»

In biblioteca la nuova opera realizzata dalla Famiglia Comasca
Emilio Magni: «Questi termini hanno una forza incredibile e il grande dono della sintesi»

Sfogliare il volume è come riaprire le ante di un vecchio armadio, affacciarsi a una finestra aperta su storie forse ormai dimenticate e un modo diverso di pensare e vivere.

Attraverso il vocabolario, infatti, il dialetto torna a esibire tutta la gamma verbale, suoni, inflessioni, significati costruiti e trasmessi da generazioni. Un concentrato di ricordi, usanze, comportamenti e valori.

Ieri, in biblioteca, è stato presentato il vocabolario del dialetto comasco, arricchito da cenni di sintassi e indirizzi di pronuncia, pubblicato dalla Famiglia Comasca. L’autore, un vero e proprio cultore della materia, è Carlo Bassi, curatore già di una grammatica essenziale.

«È un momento felice per l’associazione – spiega il presidente Alberto Longatti – se il dialetto lo utilizziamo solo per raccontarci qualche barzelletta, è come se lo mettessimo in castigo. È, invece, un’acquisizione importante da un punto di vista culturale e noi proviamo a riportarla in luce. Ci sono voluti tanti anni, ed è una tappa fondamentale del nostro compito istituzionale, cioè la salvaguardia delle tradizioni».

La ricostruzione è stata fatta con criterio scientifico e moderno, all’altezza dei tempi: «I testi per uno studio concreto non sono molti – aggiunge l’autore Carlo Bassi – Andando avanti, si sono resi necessari contatti e studi».

Il libro, infatti, è un vero e proprio strumento: parola di un grandissimo esperto come Angelo Stella, docente all’Università di Pavia, presidente del Centro studi manzoniani e consulente prezioso per alcune parti della pubblicazione. «Nel panorama plurisecolare dei vocabolari rappresenta una novità – aggiunge – Quelli dell’Ottocento erano costruiti per apprendere l’italiano. Si rivolgevano a una platea quasi esclusivamente dialettale. Qua avviene il contrario».

Ha meno sinonimi rispetto all’italiano, però ha una serie di espressioni impareggiabili. Ne ha dato un assaggio il gruppo dialettale della Famiglia Comasca: dal palco hanno raccontato alcuni proverbi sul lavoro, i mestieri e il rapporto tra uomo e donna, testimoniando il lavoro di divulgazione portato avanti in questi mesi di una lingua legata ai costumi e alla vita della gente.

Emilio Magni, cronista e scrittore brianzolo, ha raccontato alcuni stralci dei suoi libri, specie le raccolte sui modi di dire: «Hanno una forza stupenda e un dono di sintesi incredibile - conclude - sfido i grandi strateghi della comunicazione e della pubblicità a esprimersi con la stessa chiarezza utilizzando solo due- tre parole».

Il vocabolario è dedicato allo storico presidente dell’associazione Piercesare Bordoli che, per molti anni, ha promosso incontri, ricerche, letture, pubblicazioni. Si trova in alcune librerie del centro come Ubik, Andreoli, Mentana, Dominioni e nella sede della Famiglia Comasca in via Bonanomi 3.

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