«Una Cantù più italiana
È l’idea da cui ripartiremo»

Intervista con il direttore sportivo della Pallacanestro Cantù, Gianluca Berti.

Che ci dice del mercato in entrata?

«Ci attendono due trasferte importanti che pur non rappresentando uno spartiacque così netto serviranno comunque a delineare meglio la nostra classifica. Poi avremo due settimane di sosta in concomitanza con le Final Eight e in quel periodo sarà fondamentale fare un significativo carico di energie e di lavoro per presentarci in forma alla volata del campionato. Insomma, in questo mese possono ancora succedere tante cose e intanto ricordo che abbiamo un solo tesseramento a disposizione».

Una scelta quest’ultima che dovrà dunque essere ben ponderata.

«Sicuro. E che andrà fatta al momento giusto. Qualora si dovesse percorrere , più si delineerà l’obiettivo - che potrà essere la salvezza oppure la rincorsa ai playoff - e più si posticiperà il momento, meno si rischierà di incorrere nella scelta sbagliata».

L’ingaggio di Cournooh con contratto anche per la prossima stagione è senza dubbio fondamentale nell’ottica di un immediato futuro nel quale si va verso la formula del “6+6”, ovvero sei stranieri più sei italiani.

«Senza dubbio, con Cournooh si è dato il via a un discorso di futuribilità. Anche perché se per ora il “6+6” è solo ipotetico, l’impressione è che si vada decisamente in questa direzione».

Aver sottovalutato il ruolo e l’importanza dei giocatori italiani è parso essere uno degli errori più evidenti commessi la scorsa estate dalla proprietà. Ora lei ha il convincimento che in società si sia cambiata idea al riguardo?

«Io ci sto pensando da settembre agli italiani del prossimo anno... E sto seguendo moltissime partite di A2 per tenermi costantemente aggiornato, poiché a quelle di serie A ci pensa già Sodini (l’assistente allenatore, ndr). C’è consapevolezza ora anche nella proprietà che analizzando talune delle ragioni che hanno condizionato negativamente questa annata si è resa conto che una delle basi da cui questo club dovrà ripartire sarà proprio quella legata ai giocatori italiani. L’auspicio, a proposito di pianificazione, è che possa avvenire il più presto possibile anche perché la strategia più la metti a punto in anticipo più vuol dire anche che meglio hai fatto a livello di risultati nella stagione in corso».

La lunga intervista in versione integrale sulla Provincia di venerdì 3 febbraio

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