Cronaca / Lago e valli
Sabato 26 Marzo 2016
Variante della Tremezzina
È a rischio: non c’è più tempo
Tutto tace sull’opera da 330 milioni di euro. Si deve partire entro il 2018 per non perdere i fondi. Rischio di intoppi anche al Consiglio dei lavori pubblici
Ci eravamo lasciati due mesi fa dicendo che per arrivare in tempo utile alla posa della prima pietra della variante della Tremezzina si sarebbe dovuto correre. E parecchio. In realtà in questi due mesi non è accaduto nulla. Così se il Consiglio dei Ministri proseguirà nel suo silenzio, senza esprimersi in tempi celeri attraverso il tanto atteso “atto di alta amministrazione” - l’unico provvedimento non impugnabile in grado di bypassare il “no” fermo della Sovrintendenza - c’è il rischio concreto di arrivare al 2018 con un nulla di fatto.
Il 2018 è la data ultima per non perdere i 210milioni di euro dello “Sblocca Italia”. Peraltro - circostanza nota a pochi addetti ai lavori - dopo l’agognata decisione del Consiglio dei ministri, il corposo faldone della variante della Tremezzina, prima di imboccare la strada maestra (è proprio il caso di dirlo) che porterà alla posa della prima pietra - dovrà transitare anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Tappa obbligata, che però comporterà un ulteriore prolungamento dei tempi d’attesa. Dunque calendario alla mano, se il Consiglio dei ministri dovesse esprimersi entro i primi di maggio - data messa lì con un pizzico di sano ottimismo -, la posa della prima pietra non potrebbe avvenire prima di novembre 2017, dunque con un mese di “bonus” sul 2018.
Per assegnare i lavori, occorrerà un Bando Internazionale, con una durata stimata di 15 mesi, a cui si devono aggiungere almeno 2-3 mesi per il passaggio obbligato al Consiglio superiore dei Lavori pubblici.
L’Anas, stazione appaltante della variante della Tremezzina, avrà il suo bel daffare. Anche qui i conti sono subito fatti. Se per il progetto definitivo ci sono volute circa 700 tavole (tra elaborati tecnici e quant’altro) , almeno altrettante ne serviranno per quello esecutivo.
Altri dettagli sul giornale in edicola sabato 26 marzo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA