Via del Dos, restituite le chiavi tra proteste e tensioni

Il caso Dopo 26 anni Colisseum non è più il gestore delle piscine comunali

Chiavi riconsegnate. Da questa mattina la cooperativa Colisseum, per la prima volta dopo ben 26 anni, non gestisce più la piscina di via del Dos. L’impianto ha chiuso, tra le proteste dei famigliari dei ragazzi seguiti dall’associazione Thais presenti alla riconsegna delle chiavi nelle mani dei dirigenti dell’amministrazione comunale.

Nella giornata di domenica lo sgombero dei locali è stato documentato dai video in diretta dei vertici di Colisseum. «Beati loro che hanno del tempo da perdere». Così Franco Campanella, vicepresidente della cooperativa Colisseum, punta il dito contro il quotidiano La Provincia e la dirigente del settore Servizi sociali del Comune, mentre con il telefonino immortala gli interni della struttura di via del Dos nel giorno del grande sgombero.

«Strano - dice nel video pubblicato sulla sua pagina social - che il proprietario di casa (il Comune ndr) si lamenti dell’eccessivo costo della struttura quando non se ne prende cura da anni. Bastava impegnarsi con un’opera di efficientamento». L’ottica dei vertici della cooperativa, che da 26 anni utilizza gli spazi comunali di via del Dos, è questa: il Comune ha pagato 160mila euro all’anno per le bollette e le utenze? Colpa sua perché avrebbe dovuto fare i lavori necessari (lavori che, ora, dovranno essere mesi a bando). Ma nel suo tour amarcord, Franco Campanella attacca anche l’ex assessore ai Servizi sociali Angela Corengia, che aveva commentato su La Provincia in termini negativi il project financing di Colisseum, a suo giudizio realizzato solo per prendere tempo e ottenere ulteriori proroghe: «Dispiace dirlo, ma è il Comune che non ha fornito per mesi alcuna risposta e che, una volta che il Tar ci ha dato ragione per la mancanza di risposte, il giorno dopo ha respinto il nostro project financing».

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